La risposta pronta

Avete presente quella risposta a una vostra domanda semplice, che lascia una cappa di gelo? Quando vi sentite di avere un punto interrogativo disegnato sulla fronte, perché credete di non aver capito bene? Quando rimanete senza parole? Ecco, a me è successo di recente. E devo dire che vorrei essere una di quelle persone con la risposta pronta. Una risposta semplice, intelligente e sarcastica. Invece me ne resto lì, avvolta da una cappa di gelo.

Vi racconto.

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Cosa porterai nel 2021?

Il 2020 è stato un anno a dir poco “particolare”. Una mattina mi sono svegliata dopo aver avuto un incubo. Avevo sognato che c’era una pandemia che aveva colpito il mondo e non si poteva uscire di casa. Mi sono svegliata e ricordo di aver pensato: “Meno male, era soltanto un sogno!”. Subito dopo ho realizzato di non averlo solo sognato ma che era quello che stavo vivendo.

Bisogna accettare la realtà che ci si presenta, fare del proprio meglio per risolvere le cose e andare avanti. In molti hanno dato la colpa al 2020, però non credo che sia colpa sua. Anche il 2020 avrà pensato: “Cosa? Una pandemia? Ma stiamo scherzando?”.

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Private Autumn Tour

È partito il Private Autumn Tour! C’era da aspettarselo, dopo il Private Summer Tour. Cos’è? Un modo simpatico per chiamare le presentazioni autunnali del  libro “Private – Venti giornaliste nel tempo sospeso” (Funambolo Edizioni 2020). Un libro scritto da venti giornaliste del reatino a cui ho partecipato con il mio contributo dal titolo “Sepúlveda, uno di noi”.

Ognuna di noi venti si è raccontata nel periodo del lockdown per uno scopo benefico: aiutare il Telefono Rosa, al quale vengono devolute le royalties.

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Tutti a scuola


Driiiiin! Si torna a scuola! Tutti pronti? Ormai lo sapete, sono una giornalista ma anche un’insegnante. Settembre per me rappresenta il momento di tornare a scuola, però dall’altra parte della cattedra. Era più divertente guardare la cattedra dal lato opposto. Mi sentirò sempre più studentessa che insegnante. Primo, perché non si finisce mai di imparare; secondo, perché sono sempre dalla parte dei ragazzi e cerco di capirli, di immedesimarmi nella loro situazione. Capiamoci: essere dalla loro parte non vuol dire non fare niente in classe. “Oggi siamo stanchi, vediamo un film?” è la frase di rito per convincerti a non fare niente. Sono dalla loro parte perché voglio che capiscano quello che gli spiego e che lo imparino veramente, non a memoria; e sono sempre lì per ripetere le cose, aiutarli, ascoltare i loro problemi e prendermi i loro rimproveri quando mi dicono che nel programma ci sono troppe cose. Non esiste “non ci riesco”, esiste “ti aiuto a riuscirci”.

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