Il buongiorno si vede dal mattino, e confermo!

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Ore 4.13
Mi sveglia uno strano “auauau”: è Shiva, il mio cane, che piange, perché i miei non l’hanno fatto dormire in camera. Il motivo è semplice: ha paura dei temporali e si arrampica dappertutto.
Non riesco a riaddormentarmi.

Ore 5.30
Mi alzo.
Fanno rientrare Shiva in camera.

Ore 7.00
Sono alla stazione del treno ma il primo treno utile è segnato alle 8.40: il tabellone non funziona.
C’è la nebbia; alla stazione successiva c’è il sole.

Ore 8.40
Eccomi sotto la redazione. Sono arrivata con molto anticipo per evitare problemi con i mezzi, visto che è un giorno festivo. Decido di prendermi un cappuccino. Il bar sempre aperto è chiuso; in quello aperto stanno lavando il pavimento. Chiedo: “È aperto?”. Mi rispondono: “No!”.

Ore 8.50
Entro in redazione ma prima prendo un cappuccino e una merendina alla macchinetta.
Arrivano due persone, salutano. Li risaluto. Mangio la merendina, finisco il cappuccino; vado in bagno e mi guardo allo specchio: avevo la faccia sporca di cioccolata.

Ore 9.00
Entro in redazione e mi chiedono: “Elisa, come mai qui?”.
Evidentemente ci eravamo capiti male, mi aspettavano domani! Ormai ci sono, quindi resto e comincio a lavorare su un’intervista.
Provo a contattare una persona ma è irraggiungibile all’estero. La trovo lo stesso ma sta per prendere un aereo e gli costa troppo fare l’intervista per cellulare dall’estero.
Provo con un altro: tornerà in sede solo a mezzogiorno e non ha un cellulare, perché è contrario.
Provo con un altro ancora: il numero di cellulare che ho è inesistente! Chiamo una mia gentilissima ex collega che però riesce a darmi soltanto la sua e-mail.
Ma nel frattempo ho risolto: ho intervistato un’altra persona ancora, dopo aver avuto per gentile concessione di un’anima buona il suo numero diretto!

Ore 15.10
Mangio due tramezzini, alla faccia della dieta!

Ore 15.30
Esco dalla redazione. Gli autobus riprenderanno a circolare dalle 16.30!
Vado verso la metro, o almeno così credo: non la trovo. Chiedo a un poliziotto: avevo preso la direzione opposta!
Arrivo sudata alla metro.

Ore 16.45
Dopo aver preso due metro, corro al treno, è ancora fermo: le porte sono chiuse e mi parte davanti. Devo aspettare mezz’ora.

Ore 17.47
Sul treno, mi metto a scrivere con il cellulare: s’impalla.

Ore 17.55
Scendo dal treno ma, causa contrattempo, devo aspettare dieci minuti che mi vengano a prendere.

Ore 18.30
Per fortuna mi ha risollevato la giornata il gelato alle fave e pecorino! Chissà perché a qualcuno non piace?

Ore 20.00
Arrivo a casa. Sono stanca morta. Ceno. Un bicchierino di limoncello mi aiuta a sopravvivere.

Ore 22.00
Adesso posso andare a dormire? A proposito, lavoro anche domani!

E buon Primo Maggio a tutti!

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