Ho visto… “La venditrice di speranza”!

 Finalmente ho visto anch’io le pagine che contengono il mio racconto “La venditrice di speranza” nell’antologia “I racconti di Cultora Centro-Sud” (Historica Edizioni 2015)!

Il mio racconto è stato selezionato e pubblicato per la prima edizione del concorso letterario “Racconti di Cultora”. La premiazione dei vincitori del centro e del sud Italia si è svolta lo scorso 23 maggio a Roma.   I racconti sono stati divisi in base alla provenienza geografica dei rispettivi autori, a questo si riferisce il titolo delle diverse antologie, e sono di vario genere. Avevo visto sul web una foto della premiazione che riguardava i “Racconti dal Piemonte” al Salone Internazionale del Libro di Torino e quindi sapevo che venivano consegnati ai vincitori degli attestati di colore giallo.

Pensavo che mi sarei vergognata a sentirmi chiamare per andare a ritirare il mio attestato davanti a una vasta platea e invece, inaspettatamente, era semplicemente piacevole essere lì. L’editore chiamava, gli applausi, la stretta di mano, la consegna dell’attestato, i sorrisi delle persone care. Tutto così naturale, così semplice.   La vera emozione è stata tenere il libro tra le mani. Appena arrivata, sono corsa verso il tavolo con sopra esposte le numerose copie! È stato bello vedere il libro, averlo tra le mani, annusarlo; bello avere vicine le persone che mi sono care: i miei genitori, chi per me è l’altra metà della mela e una persona cara che è stata così carina da venire a farmi onore e compagnia.

Se non si condividono i bei momenti con chi amiamo, quelli diventano nulli. 

Un punto interessante è stato toccato dall’editore. Se la gente va, ad esempio, al Salone Internazionale del Libro di Torino o a Più Libri Più Liberi a Roma, e poi si mette in coda per visitare solo gli stand dei maggiori autori italiani per acquistare gli ultimi libri usciti di nomi noti e pagarli a prezzo pieno (dopo aver pagato anche il biglietto d’ingresso), tanto vale andare in libreria e magari usufruire anche di qualche sconto; oppure, aggiungo io, acquistarli nelle librerie on line. Andare a una fiera del libro dovrebbe essere, a mio parere, soprattutto una scoperta. Quindi, in generale sì alle grandi case editrici e agli autori più conosciuti, ma durante una fiera del libro si dovrebbe dire sì soprattutto alle piccole case editrici e a quegli autori esordienti che potrebbero stupirci o a quegli scrittori che magari esordienti non sono ma fanno fatica a far conoscere il loro mondo letterario.

Inutile dire che continuo a scrivere. E a leggere.

La verità è comunque che non conosco gli altri autori dell’antologia “I racconti di Cultora Centro-Sud” e non ho ancora letto gli altri racconti… E sono curiosissima!

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