Pensieri su… “L’assassino scrive di notte”

Scritto nel 1943, “L’assassino scrive di notte” di Elizabeth Daly è un romanzo mistery. L’edizione Polillo Editore del 2014 mi è capitata per caso tra i libri usati di una bancarella. Ho scorso la trama e non ho saputo resistere: dovevo leggerlo! La trama è avvincente, sembra quasi di leggere Agatha Christie, che sembra considerasse Elizabeth Daly la sua scrittrice americana preferita.

Qualche errore di battitura, ripetizioni di parole e non sempre la traduzione scorre liscia, ci sono delle imprecisioni. 

Incalzante quanto basta, sembra di avere davanti Poirot invece di Gamadge. Anche se non sono una grande lettrice di Agatha Christie, non so perché ma mi sembrava di avere davanti Poirot a condurre quella indagine. La storia è intricata più di quanto non sembri e ovviamente la soluzione di tutto è affidata agli ultimi due capitoli. Agatha Christie docet. Però qui non siamo in Inghilterra ma vicino New York.

La maestosa dimora in cui si svolge questa storia in brevissimo tempo è Underhill, chiamata così perché si trova sotto una collina. Sembrava di esserci, tanti erano i particolari descritti e le stanze una dopo l’altra. A volte era difficile immaginare come fossero arredate le stanze o come si aprissero una sull’altra. I bagni in comune alle camere, la biblioteca, le grandi finestre, tutto descritto dando i punti cardinali per orientarsi. Però sembrava di esserci.

E poi i griffoni: due cagnolini sempre di corsa e spesso ad abbaiare che spuntavano dappertutto! 

E ancora le citazioni letterarie. Compaiono dalla sera alla mattina nel libro che sta scrivendo la padrona di casa. Ma chi le ha aggiunte? E perché?

Si legge in pochi giorni. Molto carino.

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