Pensieri su… “Il manoscritto ritrovato ad Accra”


Ho trovato “Il manoscritto ritrovato ad Accra” di Paulo Coelho in una bancarella dei libri usati. A penna nera qualcuno ha scritto in stampatello “Ottobre 2012”, e il libro è uscito per la prima volta in Italia a settembre di quell’anno. E quindi sì, è una prima edizione! La persona che lo ha letto prima di me ha sottolineato o evidenziato alcune frasi con un evidenziatore giallo. Io uso l’evidenziatore solo quando studio. Altrimenti, sottolineo a matita. A volte ci siamo accavallati con evidenziatore e matita, altre no. Perché credo che ognuno possa sottolineare di questo libro le frasi che gli hanno toccato il cuore e nelle quali si ritrova. E sarebbe troppo personale dire quelle che ho sottolineato io. Questo è un libro che insegna a guardare la vita con occhi nuovi, e che sprona chi ogni giorno combatte a continuare a dare il meglio di sé.

La storia parte dal ritrovamento dei codici di Nag Hammadi e di un altro scritto, quello contenuto nel libro, che racconta della vigilia del giorno in cui i crociati espugnarono Gerusalemme nel 1099.  

Cristiani, ebrei e musulmani sono riuniti nella piazza in cui Pilato fece il noto gesto di “lavarsi le mani” di Gesù. Il testo riporta le parole di un anziano greco, detto il copto, che risponde alle domande della gente la sera prima della battaglia.

Molte delle persone presenti a quell’incontro sarebbero morte, altre sopravvissute. Ma il copto raccomanda a chi sa scrivere di tornare a casa e lasciare ai posteri quanto detto durante quella riunione, e a chi non sa scrivere di memorizzare i discorsi, per poterli magari un giorno raccontare. Il momento di dialogo, attraverso domande e risposte, vuole dare dei profondi insegnamenti di vita. I valori allora erano gli stessi di oggi: l’amore, l’amicizia, le difficoltà della vita, l’ineluttabilità della morte, la volontà di perseguire i propri sogni. La gente fa diverse domande al copto e lui risponde. A cominciare dall’amore, passando per il sesso, la solitudine e il lavoro, che va svolto con amore verso gli altri, che sia il lavoro che avevamo sognato o un’occupazione monotona. E parla ancora di amici, nemici, lealtà e miracoli. Ma non solo. Ogni capoverso potrebbe diventare una citazione e un insegnamento universale. 

Un libro breve, forse troppo, semplice e con dei contenuti sempre validi. Un sempreverde. È il primo libro che leggo di Coelho e devo dire che mi è piaciuto. Si legge in un soffio. E resta nel profondo.