Pensieri su… “Blood & breakfast”

“Blood & breakfast” (Ensemble collana Échos 2014) di Riccardo De Torrebruna è un libro che ho letteralmente divorato! Si legge in poco tempo, è scorrevole e intrigante. Un thriller che comincia in sordina e poi svela quello che probabilmente il lettore aveva già intuito…

All’inizio sembra la storia semplice di un universitario fuori corso, Carl, che poco convintamente studia medicina. Poi un giorno la svolta inattesa: riceve in eredità il casale che era appartenuto a sua nonna e in cui aveva vissuto da bambino.

All’inizio mi piaceva la figura di questo giovane che capisce che lo studio non fa per lui e decide di buttarsi anima e corpo in un nuovo progetto: ristrutturare quel Casale. Per poi magari venderlo oppure… perché non affittare la camera al piano di sopra? Ancora ce l’ho impressa nella mente con il letto a baldacchino, la grande finestra da cui entra la luce e il bagno che non versa proprio in ottime condizioni.

E così comincia la nuova attività di questo giovane che dà l’impressione di dover protetto: solo, alle prime armi, con una triste storia familiare alle spalle.

Poi comincia a fare dei sogni strani… sogni che confinano con la realtà… Fino all’ultima scena, terribile, che mi ha allontanata definitivamente dal protagonista e mi ha lasciata senza parole.

Fate attenzione ai personaggi: il giovane Carl, l’assessore comunale e il venditore ambulante. Chi sono i buoni e chi i cattivi? Chi vuole approfittarsi di chi? Chi potrebbe fare del male a chi? Niente si può dare per scontato.

Un libro scritto bene, senza troppi fronzoli ma con i giusti dettagli, spesso al confine con la poesia. Mi è piaciuta la frase: “Nel suo cuore si era insinuato un sentimento vecchio di secoli, eppure capace di rinnovarsi: la speranza”.

Qualche piccolo appunto:

⁃ pag. 53 “gli ripugna”: lo ripugna.

⁃ pag. 48 “spugnetta rigida”: forse spugnetta ruvida?

⁃ pag. 68 “mondezza”: immondizia.

⁃ pag. 81 “due barattoli di aranciata”: due lattine.

⁃ pag. 161 “carogne” ma in questo caso si tratta di cadaveri, visto che sono esseri umani; le carogne o carcasse sono quelle animali.

Una lettura veloce in cui mi sono chiesta ad ogni pagina e ad ogni capitolo cosa sarebbe successo dopo. E di cose ne accadono davvero tante…

Breve spoiler ——->

Mi sono affezionata troppo al cane Django! Fedele al suo nuovo padrone fino alla fine! Nonostante tutto lui ama Carl e lo difende, perché lui gli ha dato una casa e da mangiare. In qualche modo lo ha accolto quando, ritrovatosi anche lui da solo, il mondo esterno lo aveva rifiutato. Una scodinzolata di vita! E alla fine si è meritato un posto in cui si sarebbero presi cura di lui in maniera adeguata: per me è stato un sospiro di sollievo!