Emma e le sue storie vere di donne

 Chi è Emma Fenu?

Emma è una Donna complessa, non complicata: forte e fragile, passionale e empatica, idealista e tollerante, profonda e infantile. Una creatura ricca di ossimori, che ogni minuto cresce, acquisisce esperienza e diventa un po’diversa, come un’eterna Alice.

La tua vita ha una caratteristica: non vivi sempre nello stesso posto…

Sì, sono nata e cresciuta ad Alghero, ma ho vissuto in Medio Oriente e, ora, a Copenhagen. È una scelta che nasce dalle esigenze lavorative di mio marito e che ha aspetti duri da digerire, ma regala l’opportunità meravigliosa di conoscere il mondo e di arricchirsi delle diversità, trovando punti di contatto perfino dove paiono improbabili.

Dov’è casa per te?

Una è la casa dell’infanzia e della memoria, ed è quella dei miei genitori. L’altra è itinerante, segue i miei percorsi ed è racchiusa nella mia anima. Dove sono io è “casa”, come se fossi una lumaca dal guscio in continua evoluzione.

Ti senti più una cittadina del mondo o una sarda doc?

Entrambe le definizioni sono calzanti! Ho un forte sentimento di identità ed appartenenza che mi lega alla mia terra, ancora più ora che ne sono distante, ma questo non esclude la voglia di conoscere, di condividere, di incuriosirsi, sentendosi parte pulsante di un mondo che ci comprende tutti e proprio nelle nostre differenze, che esulano da quelle prettamente geografiche, trae la sua bellezza. Bellezza a cui non posso che tendere, senza dimenticare le mie preziose origini.

Sei un’appassionata di lettura e letteratura, e possiamo trovarti in diversi luoghi del web…

Coltivo molteplici interessi, tuttavia la letteratura e l’iconografia occupano il primo posto: recensisco libri, intervisto scrittori, mi occupo di analisi letterarie e artistiche, stilo diari viaggio, sono tutor di un corso di scrittura creativa e amministro gruppi facebook a tema. Collaboro con Passione Lettura, Libreriamo, Gli scrittori della porta accanto, Letteratura al femminile, Cultura al Femminile e, saltuariamente, per Meme Cult e Cosebelle Magazine.

Questa estate hai presentato il tuo primo libro, “Vite di madri” (Echos Edizioni, 2015) ad Alghero, in Sardegna. Di cosa parla questo tuo primo lavoro? Hai in mente altre presentazioni?

  
“Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità” è un romanzo-inchiesta, nato da una ricerca sul campo durata due anni, nel corso della quale ho raccolto 151 storie vere di donne. Il libro ne annovera 12, da me rielaborate, affinché, attraverso esperienze drammatiche quali l’abbandono, la violenza, la depressione, l’infertilità, l’aborto e la malattia, il lettore potesse, infine, intravvedere la luce di queste guerriere che ce la hanno fatta, risorgendo dalle proprie macerie.

Evidenziando i lati più oscuri della maternità, che rifuggono gli stereotipi, ho voluto affermare che tutte possiamo essere sterili, se ci vengono sottratti diritti, e tutte possiamo essere madri, non solo di bambini, ma, autocitandomi, anche “di idee, di progetti, di sogni. Seni turgidi di Dee che accolgono amiche, sorelle, mariti, amanti. Madri delle proprie madri e perfino di se stesse.

Capaci di far germogliare speranza e abortire fantasie, di creare dal nulla e di nutrire di sé: totalmente imperfette e, per questo, così seducenti e difficili da decifrare”.

La prima presentazione ho voluto che fosse nella mia amata città natale, con l’intervento di Aldo Sari, titolare di cattedra di Storia dell’Arte presso l’Università di Sassari. Ma, in autunno e, in seguito, in primavera, sarò a Brescia, Pordenone, Torino, Roma (ben 4 volte), Bologna, Parma e Catania.

Alcuni saranno eventi dal tenore più tecnico, inseriti in un contesto medico e psicologico, altri avranno il pathos di una dimensione teatrale, altri la calda informalità di una chiacchierata.

Cos’è per te scrivere?

Scrivere è comunicare, in primis con se stessi, infine, con la pubblicazione, con gli altri. Scrivere è dare vita ad un libro affinché segua la propria strada e raggiunga i lettori, diventando libero, non più appendice dell’autore.

Dove e quando scrivi?

In qualunque “casa”, ossia dove la mia anima si sente al sicuro, e principalmente la notte, quando sono più creativa e il silenzio rende assordanti le voci dei miei protagonisti.

Hai in progetto di pubblicare altri libri?

Sì, ho ben tre progetti in fieri! Due, a quattro mani, dal tenore ironico e leggero che permette di esprimere la verità con intelligenza e di strappare al lettore un sorriso complice. Un terzo, invece, è più nel mio stile: è un romanzo di donne, di memorie, di misteri svelati e verità da ricercare nella propria storia, che non inizia con il primo vagito, ma va a ritroso, nel fluire delle generazioni.

Hai altro da voler condividere con i nostri lettori?

Vorrei ricordare che tutto il ricavato dei miei diritti d’autore di “Vite di Madri” andrà all’A.P.E. (Associazione progetto endometriosi) per sostenere la onlus che è stata vicina a me e mia madre, entrambe affette da tale patologia, e che, attraverso l’informazione e la ricerca, garantisce alle “figlie” un futuro sereno, privo di dolore e di problematiche legate alla fertilità.

 Grazie, Emma!

Grazie a te Elisa: è stato piacevole ed interessante rispondere alle tue domande. Ne sono onorata.

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