Giornale che va, giornale che chiude


Oggi Il Punto riguarda una situazione molto seria. Ho saputo da poco che un noto giornale nazionale sarebbe in fallimento. Sono ancora voci di corridoio, nulla di ufficiale. E non posso dirvi di che giornale si tratti, perché non ho fonti certe. Ma credo che questa notizia sia vera almeno all’80 per cento. Mi piange il cuore nel sapere che un quotidiano storico possa dare l’addio alle stampe. Il mondo del giornalismo è in crisi, si sa, ma le cose stanno andando peggio di quanto mi aspettassi. Spero che la notizia che ho avuto sia stata gonfiata o magari sia infondata. Un conto è essere in crisi e fare tagli, l’altro essere in fallimento e rischiare la chiusura. Ma, già da ora, c’è chi della redazione si sta cercando un nuovo lavoro… Paura infondata o lungimiranza? Mi suona familiare la parola “chiudere”, gridata a fine giornata in una redazione per esortare i giornalisti a chiudere le pagine, per mandare il giornale in stampa. Chiudere. Chiudere quella edizione. Chiudere il lavoro per quel giorno. Chiudere: in certi casi purtroppo definitivamente. Ci sono testate che per fortuna ancora ce la fanno e altre che affondano. Giornale che va, giornale che chiude. Staremo a vedere.

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