BC – Book Club – Pensieri su… “Tokyo Express”

“Tokyo Express” (Gli Adelphi, 2020) di Matsumoto Seichō è il primo libro scelto per il Book Club in italiano a cui sto partecipando.

Difficile capire chi sia il protagonista di questa storia. Prima Otoki, poi Jūtarō, poi l’ispettore Mihara. Il punto di vista cambia nel corso della lettura, come se vari personaggi si passassero il testimone.

Le ragazze che intrattengono i clienti. In perfetto stile giapponese, non si dice più di questo. Ma si tratta di ragazze ritenute di poco valore da altri personaggi. Comunque, non c’è sesso in questo libro e si sente che si evita di parlarne direttamente per quanto possibile. Stessa cosa per il Ministero X: non si sa di quale ministero si parli, anche se si tratta di un romanzo e dunque di finzione.

Non ho apprezzato quando l’autore dice che alla porta di casa della moglie di Yasuda apre una donna anziana sui 50 anni. Una donna a 50 non è certo anziana! È vero che il libro è ambientato nel secondo dopoguerra e che oggi le condizioni di vita sono migliorate e la vita si è allungata. Però mi sono offesa lo stesso!

Tutto il libro gira intorno agli orari dei treni e alla precisione al minuto dei mezzi di trasporto giapponesi. Un po’ da mal di testa incastrare ogni tassello di luoghi e orari.

Un altro elemento tipicamente giapponese è il tema del suicidio. Come se il suicidio di due amanti fosse qualcosa di già visto, di noto. Infatti, non ci si aspettavano indagini approfondite al riguardo. Il suicidio come uscita di scena accettabile.

Un libro che respira Giappone e usi e costumi giapponesi.

Una bella esperienza sentire i punti di vista e le impressioni degli altri su questo libro. Tè, libri e chiacchiere: meraviglia.

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