Passa il treno

Tema: passa il treno. Svolgimento: io me scanso. Un classico. Ma se ci si riflette seriamente, quante persone si spostano nel veder passare il proverbiale treno? Quante hanno invece il coraggio di saltarci sopra in corsa, prima che passino tutti i vagoni e la locomotiva scompaia in lontananza dietro alla prima curva?

Tante volte la vita ci offre delle occasioni. E noi restiamo lì, a guardarle passare, a chiederci se sarebbe il caso o no di farci avanti, di metterci in gioco, di rischiare. Poi il treno si allontana e noi ci diciamo: beh, pazienza, meglio così, non era per me. Disse la volpe all’uva: tanto era acerba. Quando magari quella poteva essere l’occasione giusta, solo che noi non abbiamo avuto la forza e il coraggio di provare. Ma forse la vita lo sapeva già che non avremmo avuto il coraggio di prendere quell’occasione al volo e magari voleva soltanto insegnarci che le occasioni perse non ritornano. O forse quello che dovevamo imparare è che inseguire quel treno e raggiungerlo in una delle stazioni successive sarà difficile, che ci sarà da combattere. Più di quanto ci sarebbe stato da combattere saltandoci su al volo o decidendo in fretta di salire mentre era fermo per un minuto alla nostra stazione.

Il punto è che la vita ci offre delle occasioni. Molte purtroppo restano occasioni perse. Però se rimangono tali è una nostra scelta: il libero arbitrio vince sul destino. Già. O magari, se diciamo di no all’occasione che ci si presenta, vuol dire che in fondo non era aria, che quell’esperienza di rifiuto serviva solo a farci capire che saremmo potuti salire di un gradino e avremmo potuto dimostrare coraggio, però che ancora non ne siamo in grado; magari era un modo per farci aprire gli occhi su quello che realmente siamo e su quello che potremmo essere. Se non abbiamo avuto il coraggio di saltare a bordo, vuol dire che in quel momento non eravamo pronti. E allora siamo di fronte a un dilemma: restare quello che siamo e aspettare altri treni, se passeranno, oppure inseguire quello che abbiamo appena perso, se ce la facciamo. In ogni caso, avremo imparato qualcosa dalla vita, rimpiangendo quello che abbiamo lasciato o trovando la forza di inseguirlo. Oppure quel treno, anche se carico di una buona occasione per noi, in fondo non ci interessava e ci facciamo bastare quello che abbiamo. L’importante è non nascondersi dietro all’indecisione finché il momento di decidere non è passato, dietro al “tanto non ce l’avrei potuta fare, sarebbe andata male e in fondo non mi interessava”. Perché una cosa resta certa: la nostra volontà vince sul destino, perché volere è potere.

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