Pensieri su… “Maria Montessori”


Ho visto la pubblicità e non ho resistito: dovevo comprarlo! Si tratta del primo volume di una collana ma questo era il libro che mi interessava di più e per fortuna si tratta della prima uscita! È la storia della vita di Maria Montessori, “La donna che rivoluzionò per sempre il mondo dell’educazione”. Così dice il sottotitolo del libro e io concordo in pieno.


Il libro è scorrevole e si legge in poco tempo. Racconta la storia di questa donna straordinaria che nel XIX secolo ha sfidato ogni convenzione, volendo studiare medicina. All’inizio aveva pensato a ingegneria ma poi ha scelto un’altra strada. E ha avvicinato la medicina alla pedagogia.

Dire che fosse anticonformista è dire poco. Appoggiata sempre e in pieno dalla madre, aveva un padre conservatore, comunque orgoglioso di questa figlia inaspettatamente che contro ogni convenzione sociale diventa medico. Una donna che ha dimostrato che tutto è possibile, se ci ai crede veramente.

Sembra paradossale che proprio Maria Montessori, la “dottoressa”, abbia affidato suo figlio alle cure di un altra famiglia. Era rimasta incinta di Giuseppe Montesano, con il quale studiava e lavorava. Lei, nubile per tutta la vita, pioniera della pedagogia, lasciò suo figlio alle cure di altri, pur andandolo a trovare ogni volta che le era possibile. Vorrei poterle chiedere perché. Forse perché sarebbe stato troppo strano che la donna medico, considerata femminista, pacifista, anticonformista, restasse anche incinta fuori dal matrimonio di un suo collega. Chissà…

La libertà. È questo che regalava ai bambini. Metodo scientifico misto a empatia. E libertà. La libertà di esprimersi e di imparare attraverso l’azione, in un ambiente confortevole. Oggi potrebbe sembrare tutto ovvio ma ai tempi non lo era affatto.

Era il 1913 quando la Montessori tenne una conferenza a New York nella Carnegie Hall, uno dei teatri più famosi della città. L’evento fu presentato da John Dewey, uno dei maggiori filosofi e pedadogisti degli Stati Uniti. Tra il pubblico c’era anche William Heard Kilpatrick, anche lui pedagogo e allievo di Dewey. Kilpatrick però mosse forti critiche al metodo Montessori, che secondo lui isolava il bambino dal gruppo. Forse Kilpatrick confondeva questo presunto isolamento con la libertà accordata al bambino. E comunque non considerò che questo metodo aveva basi spirituali, essendo la stessa Maria Montessori una donna di grande spiritualità. Non sapevo fosse iscritta alla Società Teosofica, un’associazione fondata da Helena Blavatsky, scrittrice e occultista russa. In ogni caso, il peggior male è l’indifferenza, e la Montessori non rispose alle critiche.

Maria Montessori visse la prima guerra mondiale, il fascismo in Italia, lo scoppio della guerra civile spagnola, e cominciò a chiedersi il perché di questi terribili conflitti. Trovò da sola una risposta, una soluzione: i bambini dovevano essere educati alla pace. L’intento della Montessori era accompagnare il bambino nel percorso che lo avrebbe portato a diventate uomo o donna, passando per l’adolescenza, che aveva un ruolo cruciale. Senza contare che il suo metodo poteva essere applicato in qualsiasi fase della crescita.

Attraverso i legami che aveva con la Società Teosofica, Maria Montessori andò in India con il figlio Mario per tenere i suoi corsi per insegnanti.

In India la Montessori si dedicò alla propria rivoluzione interiore, arrivando alla sua teoria dell’educazione cosmica: fare in modo che i bambini capissero se stessi e vivessero in modo conforme alla sapienza dell’universo. L’educazione dei bambini deve servire a guidare ognuno verso la propria missione in questo mondo.

Esistono tuttora scuole Montessori nel mondo.

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