Pensieri su… “Il frutteto”

“Il frutteto” (Nutrimento, 2023) di David Hopen è stato una piacevole scoperta. Un libro profondo, ricco di emozioni, di letteratura e religione, che si lascia dietro una scia di personaggi e momenti indimenticabili.



Non vorrei fare spoiler, anche se qualcosa di questo libro devo pur dirvi. Scoprirete leggendo di quale frutteto si stia parlando, anche se non è difficile immaginarlo.

Non so davvero da dove cominciare per riassumere la trama. E non è per la lunghezza del libro, tante pagine per una lettura scorrevole e ricca di sorprese. Sì, può essere considerato un romanzo di formazione, come “Il giovane Holden” di Salinger, però è riduttivo.

Il primo protagonista che si incontra è il giovane Aryeh, questo il suo nome ebraico, che nel corso della narrazione sarà chiamato in vari altri modi. Per me è un fatto simbolico: non sa bene chi sia, è combattuto tra l’essere un ebreo ortodosso o un giovane ribelle.

Siamo a New York. Una famiglia ebrea ortodossa cresce un figlio amatissimo che viene istruito in una yeshiva. Poi un fulmine a ciel sereno: il padre di Aryeh trova lavoro in Florida. È lì, a Zion Hills, che il figlio frequenterà l’ultimo anno di liceo in un’accademia ebraica, dove tutto è diverso, forse anche troppo. La madre si adatta subito, lei veniva da quel mondo, il padre no. Due estremi. Sì e no. Ma il figlio va oltre, anche oltre il limite di sua madre. Il ragazzo trova nuovi amici, l’amore e sperimenta, prova, cambia. Vive. Osa.

“Il frutteto” è un libro che ti entra dentro e ci resta. Ci restano le avventure dei protagonisti e i protagonisti stessi. A cominciare dal mio preferito: Evan Stark. È lui ad avere tutti ai suoi piedi, un giovane uomo carismatico che sceglie una strada tutta sua. Vuole sapere, vuole la conoscenza. Evan vuole guardare dentro l’Arca dell’Alleanza. È una sorta di moderno Faust (di Goethe) o Faustus (di Marlowe); il leggendario personaggio che brama la conoscenza su tutto quello che esiste al mondo. Evan, invece, vuole addirittura andare oltre: intende vedere Dio e sapere se sia degno o meno di farlo, e questo si vedrà dalle conseguenze del suo gesto. Morirà, impazzirà, sopravviverà? Sono stata innamorata di Evan Stark e poi l’ho odiato. Si è dimostrato un egoista. Non ha considerato chi aveva intorno ma solo se stesso e il suo desiderio.

Vi lascio scoprire chi sono gli altri personaggi di questo tornado che diventa sempre più forte, che gira sempre più vorticosamente per volere di Evan Stark. E quando penserete di essere arrivati al limite, scoprirete che l’asticella è stata spostata ancora. Questo libro è una bomba a orologeria: vi esploderà in mano. Poi raccoglierete i pezzi insieme ai ragazzi, perché Evan avrà portato anche voi oltre il confine del noto, verso l’ignoto. Saprete cosa vedrà ognuno di loro, che sia realtà o immaginazione. Starà a voi decidere. Io non ho ancora deciso.

Qualche errore di battitura che sono certa scomparirà nelle future edizioni. Molto utile il glossario alla fine del libro per chi, come me, non conosce l’ebraico.

L’autore presenta i personaggi uno alla volta, descrivendone l’aspetto e dando un’idea del carattere. Si ha il tempo di assimilarli, di conoscerli e di diventare loro amici. Gli studenti in questo libro fanno spesso riferimenti alla letteratura, alla filosofia e al Vecchio Testamento. Sembra inverosimile che conoscano tante cose e sappiano fare tanti collegamenti alla loro età. Mi piace credere che davvero ci siano studenti così brillanti, che non si lasciano soltanto portare dagli insegnanti ma che leggano molto e vadano oltre la scolarità. Anche i saggi richiesti per entrare nelle università americane sono di indubbia difficoltà. Davvero in America il livello è così alto? A me è piaciuto nuotare in questo mare di sapere. Un libro che fa venire voglia di studiare, di leggere e di pensare, di dire la propria sui grandi pensatori e autori del passato, di fare collegamenti e citazioni letterarie come quelle riportate dai vari personaggi.

Il finale mi ha lasciata a preoccuparmi per questi ragazzi, che sembrano reali. Cosa farà adesso Aryeh? E Evan Stark? Per me è Evan il vero protagonista. L’ultima parola è la sua. E non lascia presagire niente di buono.

Lo rileggerei.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *