Dietro allo schermo del nostro pc qualcuno ci osserva. Abbiamo l’impressione di essere da soli quando, magari di notte, postiamo una frase molto personale su Twitter o apriamo per un momento il cuore su Facebook. Abbiamo bisogno che in quel momento qualcuno, chiunque, ci ascolti… anche se tecnicamente si troverà a leggere… Vorremmo che qualcuno recuperasse il messaggio che abbiamo messo nella bottiglia e stiamo lanciando nel mare… Sembra non ci sia nessuno. Magari nessuno commenterà quel qualcosa di troppo personale che avevamo il bisogno impellente di condividere. Ma qualcuno che ci legge c’è. Più di qualcuno. E questa consapevolezza, quella di condividere per un attimo un nostro insopportabile peso con il mondo, sembra alleviare la nostra pena. Ed è facile aprirsi al mondo senza vedersi quel mondo davanti. Pensandoci bene, dovremmo tenerci certe riflessioni per noi. Quello che è troppo personale, meglio non metterlo sul web. Perché poi arriverebbe il senso di colpa… Quello strano senso di colpa che ci dice: “Vuoi che qualcuno ti compatisca? E se ti prendessero in giro per la tua fragilità? Non vorrai mica far vedere agli altri che soffri?”. E poi, mettere a nudo la propria anima non è una cosa che faremmo davanti a una folla in attesa… ma davanti allo schermo di un pc, solo con qualche riga, sì… Intanto un’altra vocina, che vuole per forza giustificarci, sussurra: “Non hai mica chiesto aiuto… il tuo era solo un semplice post… qualche riga che hai buttato in rete… un semplice sfogo… magari nessuno lo leggerà… magari nessuno lo capirà… magari nessuno ci farà caso ma avrai l’illusione di aver condiviso il peso con il resto del mondo… ti sentirai più leggero…”. Invece qualcuno legge. Magari qualcuno a cui abbiamo accettato la richiesta di amicizia quasi senza pensarci, senza ricordare che mesi prima avevamo postato un pezzettino della nostra anima. Qualcuno che non avevamo considerato potesse andare a guardare proprio dove abbiamo messo un pezzo vero di noi, tra tante barzellette, commenti alle partite e foto di fiori. E quel pezzettino di noi che proviene dal fondo dell’anima se ne resta lì nel post. Molti non ci faranno caso e nel caos del web e dei social network si fermeranno al superfluo. Altri riusciranno invece a vedere la goccia di anima nel mare dell’apparenza. Ci capiteranno per caso. O magari approderanno lì dopo aver navigato proprio in cerca di qualcosa che parlasse realmente di noi. E troveranno quel pezzetto della nostra anima che, dopo aver alleviato il peso, non abbiamo cancellato. Sarebbe stata una mancanza di coerenza: mica si può postare e poi cancellare, così! E quell’insospettabile qualcuno ha letto. E ha capito. E magari non ce lo dirà mai: troppo personale parlarne. Però ci guarderà con occhi nuovi, diversi. E dietro al nostro lavoro, tra il tifo per la squadra del cuore e una vacanza al mare vedrà, per un attimo, il fondo della nostra anima. E, quando ci incontrerà di nuovo, sarà in grado di riconoscerla nei nostri occhi.