Ma è laureata!

Più vivo e più mi rendo conto che la mia visione del mondo non rispecchia quella comune. Quasi per niente. Diciamo pure per niente.
Titolo, soldi e bellezza: è questo che ci rende grandi agli occhi della società. Non conta nient’altro.
Vi faccio qualche esempio.
Se un giovane rampollo di una ricca famiglia dovesse, chissà come, mettere incinta una giovane straniera di origini modeste, sarebbe terribile! Metterebbe in imbarazzo generazioni intere! Ma ecco risolto il problema: lei è laureata! E allora tutto va bene!
Se un diplomato dovesse ritrovarsi in una cena alla quale partecipano solo persone che hanno un certo titolo di studio, come potrebbe non farsi mettere da parte? Anche questo dilemma è risolto: basta che sia anche lui benestante! Tutti lo accoglierebbero a braccia aperte!
Se al titolo di studio e alle capacità economiche aggiungessimo anche la bellezza (soprattutto nel caso delle signore), tutto risulterebbe ancora più semplice.
Visto com’è facile farsi accettare?
Essere bravi in qualcosa non serve a niente senza una laurea. Dimostrarsi sempre gentili e altruisti ci farà apparire solo degli sciocchi, se non dimostriamo che la nostra beneficenza è una quota minima rispetto al capitale che abbiamo a disposizione.
L’aspetto fisico, poi, non va mai trascurato! Un mascara di marca e un fondotinta che cancella le imperfezioni potrebbero renderci quantomeno accettate!
Sono solo esempi di situazioni che potrebbero verificarsi…
E poi, mi rendo conto di quanto sia bello il sorriso di un bambino e di quanto non vorrei che i piccoli crescessero in un mondo così. Un mondo che ti taglia fuori se non hai gli abiti firmati. E vorrei tanto che fossero i bambini a insegnarci a vivere, con la spontaneità e la voglia di imparare che hanno. Loro, che ti giudicano in base a quello che sei, a come ti comporti, a quello che dici. Loro, che non riconoscono le tue scarpe firmate e non capiscono se sei appena stata dal parrucchiere. I bambini, che non vogliono sapere quanto guadagni, che non si chiedono di che razza sei.
Un giorno cammini per strada e magari chi ti salutava dopo il diploma, ora che sei disoccupato mentre lui lavora, non ti riconosce più. E speri nei bambini. Sempre.

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