Pensieri su… “I curanderos dell’anima”

Volevo recensire questo libro ma è impossibile. È talmente ricco di contenuti e di frasi profonde che ho sottolineato, che farei prima a riscriverlo da capo che a commentarlo. “I curanderos dell’anima” (Pickwick, 2016) mi ha portata in America Latina, e precisamente sulle Ande, a parlare con un maestro insieme all’uomo che ha salito una montagna per incontrarlo.

Troverete molti contenuti ai quali potrete credere o meno, come all’esistenza della mitica Eldorado. Ma i messaggi lanciati da questo libro sono universali. Ad esempio, noi dovremmo vivere e non sopravvivere a noi stessi. Nascere, crescere, lavorare, fare figli, morire. E basta? Vivere in questo modo è come essere dei morti che camminano. Bisogna scavare dentro noi stessi, scoprire la nostra parte spirituale, evolvere. Non siamo solo carne e ossa, solo pranzo, cena e lavoro. E poi la natura: questa forza magnifica che ci circonda e che noi stiamo distruggendo giorno dopo giorno.

Non sono pienamente d’accordo con tutto quello che viene detto. Questo libro, però, contiene messaggi universali di amore, rispetto per la natura e serenità che vale la pena cogliere.

Andando avanti nella lettura vi ritroverete davanti al maestro del maestro e ai suoi insegnamenti. Entrerete in una città di cui rimangono soltanto antichissime rovine e un messaggio spirituale per il mondo intero, una via da seguire per elevarsi verso la spiritualità. Possiamo essere un’umanità migliore e dobbiamo diventarlo.

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