Pensieri su… “L’ultimo regalo di Babbo Natale”

“L’ultimo regalo di Babbo Natale” è un libro piccolo e delicato, che affronta vari temi senza darlo a vedere. Uscito nel 2019 con Camelozampa, vanta firme importanti: è stato infatti scritto da Marie-Aude Murail ed Elvire Murail, e illustrato da Quentin Blake.

L’ho letto prima e dopo colazione, tra un biscotto e un sorso di latte caldo. E devo dire che era proprio l’atmosfera giusta.

Il libro affronta il tema della crescita. C’è un’età in cui si diventa troppo grandi per ricevere la visita di Babbo Natale ma non viene specificato quale sia questa età. Il piccolo protagonista di questa storia, Julien, sta crescendo e si prepara a scrivere la sua ultima letterina a Babbo Natale. Dopo quell’anno saranno mamma e papà a comprargli i regali di Natale.

Riceve però un dono inaspettato: una piccola locomotiva giocattolo con due grandi occhi. Deve essere caduta dal sacco di Babbo Natale, mentre gli portava la console per videogiochi che aveva chiesto in quella che doveva essere la sua ultima letterina a Babbo Natale.

A volte chiediamo qualcosa che pensiamo sia adatto a noi, senza accorgerci che quello che vorremmo è altro. Ed ecco entrare in punta di piedi i giochi che sviluppano la fantasia dei bambini, quelli che ti fanno pensare a costruire delle rotaie con i fumetti. Giochi tradizionali in contrapposizione a quelli moderni, tecnologici. Ovviamente non sono sbagliati i videogame ma non bisognerebbe esagerare nel giocarci. La piccola locomotiva viene subito chiamata Juliette, personalizzata, umanizzata, perché ai giochi semplici ci si affeziona.

Julien la porta in vacanza, la porta in giro nella natura, e qui entra un secondo importante tema: i bambini non dovrebbero stare sempre confinati in casa davanti a uno schermo. Julien ora ha una compagna di avventure e le vive con lei, per lei. Passa con lei anche il suo compleanno e il tempo vola.

Sta per arrivare di nuovo Natale e Julien sa che non potrà restare ancora a lungo con la sua piccola amica. Sarà sua soltanto se Babbo Natale non la reclamerà per un anno e un giorno. Il Natale è alle porte e Babbo Natale se la verrà a riprendere. Julien è disperato: scrive di nuovo a Babbo Natale e cerca di convincerlo a non riprendersela. Poi però comprende quale sia la cosa giusta da fare: la notte di Natale lascia Juliette sotto l’albero, accanto alla sua ultima lettera a Babbo Natale, in cui gli riaffida la sua cara amica, che versa una lacrima. Julien ha fatto la cosa giusta, non ha cercato di barare.

La mattina di Natale Julien corre a guardare sotto l’albero e trova una sorpresa inaspettata! Non ve la posso svelare ma è la testimonianza del fatto che per fare la cosa giusta ci vuole coraggio e non è sempre facile, ma farlo può portare a grandi soddisfazioni. Prima fra tutte: riconcilia con se stessi.

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