Pensieri su… “Il maialino di Natale”

Grande prova della bravura di J.K. Rowling.”Il maialino di Natale” (Salani 2021) di J.K. Rowling è uno dei primi libri che ho letto in questo 2022. Avevo paura di restare delusa dopo la meravigliosa saga di “La maledizione dell’erede” e “L’Ickabog”, temevo che “Il maialino di Natale” si rivelasse una storia scritta tanto per scrivere. Ma non è stato così. Belle le illustrazioni in bianco e nero di Jim Field.

“Il maialino di Natale” è un romanzo per ragazzi che mostra il punto di vista di un bambino: Jack. Jack è un bravo bambino che ha nel suo mondo i genitori e i nonni. Poi ci sono la scuola e gli amici. Non ultimo, il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino, da sempre al suo fianco. È vecchio e rovinato ma questo sta soltanto a dimostrare il tempo e le avventure che ha passato con Jack.

Un giorno, però, la vita di Jack cambia: mamma e papà si separano. Il punto fisso nella vita del bambino resta Lino, che lo ascolta e lo capisce. La vigilia di Natale accade uno spiacevole episodio (che non descriverò per non rovinare la sorpresa) e Lino scompare. Ma proprio la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, quando gli oggetti prendono vita. Jack ha appena ricevuto un sostituto di Lino, il maialino di Natale, un giocattolo esattamente uguale al suo amico, ma nuovo di zecca. Però non è la stessa cosa: Lino, benché scolorito e rovinato, è molto di più. I due non si piacciono. Nonostante questo, Jack e il maialino di Natale partono comunque alla ricerca di Lino nella Terra dei Perduti. Un viaggio diviso in tappe, come per tappe era diviso il viaggio dei protagonisti in “L’Ickabog”. Jack incontrerà tanti oggetti che lo aiuteranno in questa impresa, nella terra del terribile Perdente. Il bambino dovrà superare tanti ostacoli, ma non si perderà mai d’animo. Non ultimo, dovrà affrontare il sentimento di perdita.

Il libro descrive in modo delicato anche il tema della separazione dei genitori. Argomento certo non nuovo e già affrontato in “Carlotta e Carlotta” di Erich Kästner, in cui i genitori tornano magicamente insieme, superando gli sciocchi problemi che li avevano divisi. Al contrario, il romanzo di Rowling tratta l’argomento in modo realistico e i genitori separati non tornano insieme.

Gli oggetti sono al centro di questa storia. Quegli oggetti che spesso perdiamo e ai quali non diamo importanza, e che una volta persi sostituiamo con un oggetto analogo. Il messaggio è che gli oggetti che utilizziamo potrebbero avere un’anima, se noi imparassimo a conoscerli e apprezzarli per l’uso che ne facciamo e nel tratto di vita che spendiamo insieme, magari tutta la vita. Nel romanzo si vede come gli oggetti che amiamo assorbano i nostri sentimenti e acquistino vita propria. La loro importanza non dipende dal valore materiale ma da quanto siano importanti per noi. Altro tema importante è quello del riciclo, perché ogni cosa può trasformarsi in qualcos’altro.

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