Private Summer Tour


Lo chiamiamo Private Summer Tour. Un modo simpatico per dare un nome alle numerose presentazioni che hanno seguito l’uscita del libro “Private – Venti giornaliste nel tempo sospeso” (Funambolo Edizioni 2020). Vi ricordo che le royalties vengono devolute al Telefono Rosa. Purtroppo sono riuscita a partecipare soltanto a uno di questi intensi incontri sul territorio ma sono vicina con il cuore alle mie compagne di viaggio.

Un viaggio cominciato durante il lockdown, che ora sta portando questo libro in ogni angolo della provincia di Rieti e oltre. Come vi dicevo, purtroppo in questo periodo non riesco a partecipare alle presentazioni. Lo so, sono un disastro, ma sto passando un periodo di grande impegno e non ho proprio il tempo per partecipare alle presentazioni, e non ho neanche la testa per farlo. Così, sto scrivendo questo post per raccontarvi un po’ del mondo che troverete nel mio racconto. Mettete anche in conto il fatto che non amo particolarmente parlare in pubblico e mi trovo meglio a scrivere, quindi fare questo post per me è un piacere.

Dovete sapere che io ho barato, ho barato alla grande. Ho barato, perché non ho raccontato solo di me ma ho diviso il mio spazio con i ricordi di qualcun altro. Sì, perché ognuna di noi doveva raccontare la propria esperienza del lockdown e io l’ho fatto solo in parte, condividendo le mie pagine sulla carta con una persona. Non vi svelerò chi sia ma è stata per anni molto vicina a uno scrittore che ci ha lasciati proprio durante il lockdown a causa del Covid-19: Luis Sepúlveda. Per me è stato veramente un brutto colpo sentire al telegiornale che Sepúlveda non ce l’aveva fatta. Lo avevo incontrato quando era venuto a Rieti e a Farfa per “Liberi sulla carta – Fiera dell’editoria indipendente”. E ho voluto dedicare a questo grande scrittore parte dello spazio che avevo a disposizione, attraverso gli occhi di qualcun altro, di qualcuno che conosceva l’uomo oltre lo scrittore. Allora ho fatto una semplice telefonata, che si è conclusa con gli occhi lucidi a tutti e due i capi del telefono… Vi invito a leggere il mio racconto per scoprire di chi si tratti e cosa abbia detto. Sono convinta che sarete piacevolmente stupiti da quello che mi ha raccontato.

Nella prima parte del racconto parlo invece di me. In fondo, avrei dovuto fare solo quello… Essendo una persona riservata, raramente mi racconto. E poi sono una giornalista, lascio parlare gli altri. Questa volta ho messo nel piatto un po’ della mia vita, in relazione al mio lavoro di insegnante, anche di letteratura, e di lettrice.

Spero che il mio contributo sia per voi una piacevole lettura. Oltre al mio, ce ne sono altri 19, tutti diversi e tutti da leggere e rileggere, perché possono offrire degli spunti di riflessione sempre nuovi. C’è anche una bella introduzione di Barbara Palombelli, che fa un po’ da ventunesimo racconto e merita davvero. E poi, questo libro è una buona azione, perché serve ad aiutare il Telefono Rosa. Che dire? Buona lettura!

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