Diary of a bookaholic

I must confess: I am a bookaholic. La parola giusta è in lingua inglese: bookaholic. Insomma, sono una drogata di libri. Ho sempre un libro nella borsa (a volte anche due), ne leggo sempre più di uno alla volta (attualmente una decina e, se ve lo state chiedendo, sì, me li ricordo e non li confondo) e compro sempre troppo libri. Ma non è colpa mia, non sono io a trovare i libri, sono loro che trovano me!



Compro più libri di quanti ne riesca a leggere. È che li incontro, apparentemente per caso, nelle bancarelle o nelle librerie, e sono loro a chiamarmi. Non è proprio un caso… Sono sicuramente io ad avvicinarmi alle bancarelle o ad entrare nelle librerie. Però, poi, incontro proprio il libro che mi interessa! I libri che mi interessano… Mi guardano, io li guardo, e il gioco è fatto…

Per esempio, recentemente mi sono imbattuta in tre nuovi amici: “Col cuore che sanguina”, “Tom Jones” e “Fiorirà l’aspidistra”. Tre piccoli tesori a un prezzo irrisorio. In una bancarella che fa sconti a chi prende tre libri, ne trovo sempre tre ad aspettarmi. Non è colpa mia, sono i libri a presentarsi a me.

L’altro giorno una studentessa mi ha detto apertamente che non ama leggere e che non ha mai letto un libro non vita sua. Curioso, visto che avevo assegnato come compito lettura e commento di “Mrs Dalloway” di Virginia Woolf e lei l’aveva consegnato… Comunque, io credo semplicemente che non abbia ancora trovato il libro che la interessi. Se leggere è noioso, voglio annoiarmi!

Tornando a noi, leggo tanti libri contemporaneamente quando non ne trovo uno che catturi tutto il mio interesse. Confido in Babbo Natale e nella Befana, magari faranno la scelta giusta…

Recentemente ho comprato (anche se preferirei dire “adottato”, i libri hanno una loro identità, non sono semplici oggetti) tre nuovi amici usati. Quando prendo libri usati non posso fare a meno di chiedermi quale sia stata la loro storia fino a quel momento.

Tra le mie mani è volato “Col cuore che sanguina”, presentato da Alfred Hitchcock. La prima edizione è del 1977.

Un classico si è poi mostrato alla mia attenzione: “Tom Jones” di Henry Fielding.

E ancora “Fiorirà l’aspidistra”, romanzo sociale con riferimenti autobiografici di George Orwell, padre letterario di “1984” e “La fattoria degli animali”.

Ora questi nuovi amici sono nella mia lista di letture…

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