Anno vecchio, anno nuovo

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Anno vecchio, anno nuovo. Il tempo vola davvero e la notte di San Silvestro arriva quasi inaspettata.
È doveroso un saluto all’anno vecchio. Grazie per tutte le cose che hai portato, per le gioie e le giornate di sole, perché entrano a far parte dei bei ricordi. E grazie anche per quello che hai tolto, per i momenti difficili e le giornate di pioggia, perché aiutano a riflettere e ad imparare. L’anno vecchio ha fatto del suo meglio e ha dato tutto il suo possibile, quindi grazie.
Benvenuto invece all’anno nuovo che di sicuro farà a sua volta del suo meglio. L’auspicio è che l’anno nuovo porti novità positive e soprattutto serenità. È certo che continuerà ad insegnarci qualcosa, sperando che noi siamo bravi allievi, perché la scuola della vita non chiude mai.

La gatta libraia

C’è a Roma una gattina che vive in una libreria. Potrebbe sembrare una storia d’altri tempi, una favola di Natale, invece è reale.
Proprio l’altro ieri, nel tardo pomeriggio, entrando in una libreria, ho visto una gattina ferma sulla soglia della porta. Sembrava perfettamente a suo agio. L’ho salutata cercando di accarezzarla e sperando che nessuno la cacciasse via. La gattina, poco propensa a ricevere coccole dagli sconosciuti, come niente fosse si è girata ed è entrata nel negozio, passando svelta dietro al bancone.
Sono entrata anch’io, sentendo il libraio che parlava della sua amica a quattro zampe con altri clienti. Pare abbia sempre vissuto in libreria e che in passato sia stata investita da un’auto. Mentre saltava sul bancone, il libraio le ha detto: “Sei stata fuori fino a adesso! Fa freddo!”.
Due cassetti dietro al bancone vengono lasciati aperti, perché lei possa dormirci dentro. Ma il lettino vero e proprio è una scatola di cartone con un panno scuro dentro, sistemata su un altro mobile dietro al bancone.
“Su, entra!” le ha detto il libraio dandole una sprintarella. Lei è entrata muovendo incerta le zampe nella grossa scatola e ne è subito uscita. Poi ha deciso da sola di rientrarci, lentamente ed elegantemente, e si è accoccolata sulla stoffa. “I gatti non fanno mai quello che gli chiedi!” ha sorriso il libraio.
Ho scoperto anche che quella micia di quattro anni dall’aria diffidente, poco propensa alle coccole, dal pelo grigio a righe più scure, dorme in libreria. E, parola di libraio, non hai mai fatto danni.
Era mezzanotte quando, ripassando davanti a quel negozio, ho sbirciato dalla vetrina verso l’interno ormai quasi completamente buio. Ho visto uno dei cassetti sempre aperti vuoto e a malapena la sagoma della scatola. Magari la piccola libraia era lì dentro a dormire.

Invidia e gelosia

Invidia e gelosia sono sorelle ma non gemelle.
Entrambe bramano qualcosa ma la differenza è semplice: mentre la gelosia tiene d’occhio qualcosa che possiede, l’invidia non dà tregua a qualcosa che non possiede. Restano entrambe figlie della stessa madre: l’insicurezza. Anche il padre è uno solo: il controllo. Sia l’invidia che la gelosia possono ugualmente arrecare danno all’amore, fino a distruggerlo. La gelosia in questo è maestra: si tiene stretto l’amore che ha vicino fino a soffocarlo e ucciderlo. L’invidia, meno potente della sorella, cerca di fare lo stesso ma dal di fuori: non ha vicino l’amore che augura a se stessa di avere un giorno, quindi agisce indirettamente, tormentando chi viene amato.
Un consiglio? Evitate tutta la famiglia!