Sgombro in verdure

Nuova delizia del Ratatouille romano che popola questo blog! Assolutamente da provare!
Per tre persone

Tempo: 45 minuti

Difficoltà: facile

 

Ingredienti:

1 confezione in scatola di sgombro

2 zucchine spinose

200 gr. di piselli fini

5 foglie larghe di bieta

1 spicchio di aglio

Sale q.b.

Olio E.V.O. q.b.

Origano in polvere q.b.

Pane grattugiato q.b.

Mezza mela

A piacere: Besciamella q.b.

 

Preparazione:

Sbucciare le zucchine spinose con forchetta e coltello affilato togliendo prima la parte superiore e reggendo, con la forchetta, da quel lato la zucchina.

Tagliandole poi per il lungo, ricavare dalle zucchine così sbucciate delle fettine spesse al massimo 4 mm.

Metterle da parte in un vassoio.

Lavare bene le foglie di bieta.

In una pentola capiente riempita a tre quarti di acqua inserire le fettine di zucchina e le foglie di bieta e far cuocere con una presa di sale finché con una forchetta si sentano le fettine di zucchina ammorbidite.

Sbucciare la mezza mela e mondarla dei semi. Tagliarla a tocchetti.

In un frullatore, od anche un tritatutto, frullare lo sgombro e la mezza mela insieme aggiungendo un cucchiaio d’olio.

Mettere da parte il frullato in una ciotola.

Dopo aver lavato bene i piselli metterli a cuocere in una pentola adeguata con una presa di sale fino a cottura completa.

Quando i piselli saranno cotti frullarli, avendo ripulito il bicchiere del frullatore, insieme allo spicchio d’aglio che avremo spezzettato finemente, aggiungendo un cucchiaio d’olio, ottenendo una pasta abbastanza densa. Riporre in una ciotola di ceramica.

Imburrare fondo e lati di una teglia di cm 25 per cm 20 o simile con bordi di circa cm 3.

Preparare una base con le fettine di zucchina coprendo tutta la superficie della teglia. Si possono a questo scopo spezzettare le fettine per non creare sovrapposizioni. Fare attenzione perché il completamento della teglia prevede la copertura con un altro strato di fettine di zucchina. Quindi evitare gli sprechi.

Cospargere a pioggia l’origano sullo strato di fettine di zucchina.

Adagiare sopra lo strato le foglie di bieta allargandone i lembi. In questo caso si possono posizionare le foglie opponendone le coste tra i lembi per omogeneità.

Inserire il frullato di sgombro e mela. Spalmarlo su tutta la superficie con un cucchiaio oliato nella parte posteriore per permettere un migliore scorrimento del composto.

Spalmare su questo la pasta di piselli.

Con la seconda parte delle fette di zucchina, coprire di nuovo la superficie della teglia.

Oliare leggermente e spandere l’olio per tutta la superficie con un pennellino.

A pioggia coprire con il pane grattugiato.

Infornare a 200° per circa venticinque minuti, controllando lo stato del pane grattugiato che deve rosolare appena.

La cottura dell’interno è solo relativa al reciproco rilascio di sapori all’interno dal momento che gli ingredienti principali sono precotti.

Subito dopo aver sfornato, cospargere la superficie con del formaggio grattugiato a piacere (pecorino, grana ecc.)

Servire caldissimo.

 

Note

La base di pesce può essere variata, ma solo con filetti o composti di pesce bianco (Merluzzo, Cernia, Rana Pescatrice, Orata, Sogliola, per dire i più gustosi).

Si può anche “ rischiare “ con molluschi di mare, ma andrebbero lavorati con cognizione di causa per evitare clamorose dissonanze al palato e difficoltà di taglio.

Non è ammessa carne di nessun tipo per la conseguente difficoltà di taglio e porzionamento.

D’altronde macinati o frullati sono inopportuni.

Si possono intercalare due strati di besciamella per i patiti del timballo. Non disdice.

 

Al vostro appetito una buona soddisfazione.

Pensieri su… “La felicità arriva quando scegli di cambiare vita”

“La felicità arriva quando scegli di cambiare vita” (Garzanti, gennaio 2018) di Raphaëlle Giordano mi è arrivato in versione Pdf. Di solito preferisco il cartaceo ma questo libro mi ha fatto superare lo scoglio grazie alla sua scorrevolezza e all’interesse suscitato dai suoi argomenti. Grazie a Garzanti per l’invio! Ho scoperto così l’iper-arroganza maschile acuta.

Pensavo che questo fosse desse consigli e dispensasse teorie, invece è scritto sotto forma di romanzo e porta dunque degli esempi di comportamento attraverso i personaggi: ottima idea!

Romane, protagonista e creatrice a Parigi dell’Accademia del Sorriso, luogo in cui liberarsi dall’iper-arroganza maschile acuta, è dolce ma decisa. Durante l’ultimo corso che terrà succederanno tante cose… Tra i partecipanti c’è anche Maximilen, un uomo tanto arrogante quanto affascinante, che non ha nessuna intenzione di cambiare…

Piccolo spoiler: Julie è la sorella di Maximilien! Credevo fosse una delle sue fidanzate…

È un po’ come se anche il lettore seguisse questo corso e lavorasse su se stesso, perché in fondo siamo tutti un po’ malati di iper-arroganza maschile acuta…

Un momento interessante riguarda l’acqua: inviamole pensieri positivi, non ci arrabbiamo, e i cristalli che la compongono saranno più belli. E noi siamo fatti per la maggior parte di acqua!

Si parla poi del potere misconosciuto della gentilezza e della benevolenza. Già.

Prima di tutto bisogna prendersi cura di se stessi. Questo concetto mi ha ricordato che in uno degli episodi della serie televisiva su Poirot con David Suchet, il protagonista dice a Hastings: “Mai lasciarsi andare”. Dopo essersi presi cura di se stessi ci si può occupare di qualcun altro, anche di una pianta o un animale, e questo serve come antidoto per non ricadere nell’iper-arroganza. Si consiglia anche di coltivare la propria auto affermazione: più si ha fiducia in se stessi, meno l’iper-arroganza può colpire.

Affinare l’intelligenza emotiva è come avere un settimo senso.

Ho scoperto il profondo significato delle famose tre scimmiette che si coprono rispettivamente occhi, bocca e orecchie: “Non guardare ciò che è contrario al bene; non ascoltare ciò che è contrario al bene; non dire ciò che è contrario al bene; non fare nulla che sia contrario al bene”.

Gli smartphone ci lasciano in perenne connessione e in un perenne stato di vigilanza. Stiamo sempre ad aspettare qualcosa. Da una parte è positivo poter contattare sempre tutti ma dall’altro è piuttosto stressante…

“L’adulto insegna al bambino a non temere la notte e il bambino insegna all’adulto a non temere il giorno”.

Nella storia che si svolge tra un insegnamento e l’altro poteva mancare il colpo di scena finale!

Alla fine del libro c’è un piccolo vademecum anti-arroganza.

Una lettura che fa ridere, sorridere e riflettere su se stessi.