“Era la notte di San Silvestro”. Così cominciava “La piccola fiammiferaia” di Andersen, racconto illustrato che mi leggeva mio nonno. C’era, nella prima pagina, il disegno di un comignolo. Io ero piccola e non riuscivo a capire bene cosa fosse, così mio nonno disegnò sotto al comignolo delle tegole con la sua penna a inchiostro blu.
“Era la notte di San Silvestro”. Da ieri queste parole mi risuonano in testa. Ricordo la sensazione del freddo della notte e del giallo tepore racchiuso nelle immagini che la piccola fiammiferaia riusciva ad evocare attraverso la flebile fiamma dei suoi fiammiferi.
La nebbia di ieri mattina mi ha riportata a quell’atmosfera. Poi la bimba della favola è volata via con la sua cara nonna. Ricordiamo in questo ultimo giorno dell’anno chi ci ha lasciati ma è rimasto sempre nel nostro cuore. Fermiamoci per un momento a ricordare le gioie e i bei momenti che ci ha regalato l’anno passato, insieme ai dispiaceri e alle delusioni, perché tutto questo fa parte della nostra vita e ci ha resi ciò che siamo oggi.
Consegnamo all’anno nuovo le nostre speranze e i nostri sogni nel cassetto.
Dal primo dell’anno si riparte. Non lasciamo però che la carica di entusiasmo per l’arrivo di un nuovo anno si spenga, perché ogni giorno è un grande dono, ogni istante è nuovo ed è un regalo. Non si riparte soltanto il primo dell’anno ma ogni mattina, dopo ogni imprevisto, dopo ogni caduta. Il primo giorno dell’anno è soltanto il primo di una serie di nuovi inizi, ogni volta che vorremo agire, ogni volta che vorremo cambiare, ogni volta che ci metteremo in gioco.
Buon anno a tutti!
Era la notte di San Silvestro…
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