Rita Salvadori tra colori e spiritualità

Qualche anno fa, avendo pubblicato la mia tesi di laurea con La Riflessione, mi sono vista recapitare a casa alcuni altri libri della casa editrice. Tra questi c’era una sorpresa inaspettata: il romanzo “Quando le ombre si fanno lunghe” di Rita Salvadori. L’ho ritrovata sul web e ho scoperto una persona piena d’interessi e molto profonda, come quel suo libro che scava nelle emozioni e nell’animo umano. E così ho deciso di presentarvi questa donna speciale che mi ha definita “un angelo del colore”.

Chi è Rita Salvadori?

Nasco in provincia di Mantova il 23 Maggio 1965 da una famiglia che per dote mi riempie di amore, di poesia e di musica. Il mio cuore è nutrito da subito con cibo per l’anima. L’anima è da sempre l’oggetto delle mie ricerche personali, quella zona piena di mistero e di colori sconosciuta ai più. Conseguo due lauree: una in Materie Letterarie e l’altra in Lingue e Letterature Straniere. Attualmente sono docente di Lingua inglese presso il Liceo Artistico di Cremona, città in cui risiedo.
Amo esprimermi anche attraverso il canto. Ho fondato un coro gospel, gli Hallelujah Singers. Se ripenso alle cose veramente importanti, quelle cioè che hanno impresso una direzione alla mia vita, penso soprattutto ad alcuni incontri con persone che, al momento giusto, mi hanno aperto gli occhi sul mondo reale… e il mondo reale non è quello che vediamo ma è tutto ciò che va oltre, tutto ciò che è impalpabile, in una parola il mondo spirituale.
In due parole, questa credo sia Rita Salvadori… almeno per il momento.

Com’è nata l’idea del tuo primo romanzo “Quando le ombre si fanno lunghe”?

“Quando le ombre si fanno lunghe” è il mio primo figlio nato nel 2010, in un momento di grande apertura ai piani più fini dell’intuizione. Non so come è nato precisamente, poiché esso ha bussato con prepotenza alla mia porta per entrare sulla pagina scritta. Racchiude una storia tenera di incontri, di ritrovamenti e quindi d’amore. I personaggi – Maddalena, Irene, Don Marcello e Jonathan – si incontrano su un cammino di ricerche spirituali che, alla fine del romanzo, porteranno alla verità con un colpo di scena… Io sono un po’ Maddalena e un po’ Irene, ovviamente.

Dove e quando scrivi?

Scrivo a casa mia, dove vivo da sola, quindi in una situazione di benedetta solitudine e tranquillità. Vicino a me, assolutamente, ci devono essere i miei amici dall’animo puro: i miei cagnolini! Mi danno serenità e gioia, due cose necessarie ad uno scrittore.
Quando scrivo? Scrivo quando il canale benedetto dell’intuizione è ricettivo, quando sono vicina a me stessa, quando sono nel cuore e vedo le cose chiaramente. Scrivo quando ho qualcosa di nuovo da comunicare.
I miei due romanzi – “Quando le ombre si fanno lunghe” e “La soffitta zia Jole” – contengono idee nuove sulla vita, sulle cose e sulla gente.

Avevi in programma un secondo libro o è stato inaspettato?

Il mio secondo romanzo, “La soffitta di zia Jole”, pubblicato nel 2012 da Tapirumè, arriva come un fiume in piena e travolge le mie giornate di creatività. Ricordo i momenti di scrittura come i miei momenti più felici, quelli in cui ci si sveglia con una direzione da seguire. Questo secondo romanzo rappresenta una novità assoluta nel panorama letterario. È innovativo sia dal punto di vista della cornice narrativa, sia dal punto di vista grafico…. È una storia a colori, nel senso che sulla pagina il lettore si troverà di fronte a quattro colori diversi: ogni colore rappresenta una voce narrante e ogni voce narrante vive in una dimensione sensoriale staccata dal resto dei personaggi.

Cosa racconta “La soffitta di zia Iole”?

Anche in questa storia magica e irrazionale i personaggi sono quattro: Zia Jole, una pittrice mistica e misteriosa, Annie e Jeremy, due fratellini affidati alle sue cure, e infine Joseph, pittore affascinante che vive in un faro abbandonato ed è detentore di un grande segreto… Questo romanzo non è per tutti, ovviamente. Solo i lettori che sono in grado di vedere i colori della Vita potranno compiere questo viaggio impalpabile e delicato.

Cosa vedi nel tuo futuro di scrittrice?

Il mio futuro di scrittrice? Quando nella mia vita tornerà il vento delizioso del sogno e della fantasia, ricomincerò a scrivere. Per il momento, credo di aver chiuso il capitolo intitolato: “Rita Salvadori, la scrittrice”.

Pajata

Ricevo dal Ratatouille che mi invia le ricette e pubblico! 🙂

LAVORAZIONE
Togliere il filo connettivo lungo il budello.
Tagliare il budello a pezzi di circa cm.20 facendo attenzione a non far fuoriuscire il latte all’interno.
Legare le estremità, sovrapponendole un po’, con spago da cucina, formando una ciambella.

COTTURA
Tritare quanto basta di sedano, carota e cipolla.
Soffriggere in un tegame per qualche minuto.
Aggiungere le “ciambelle” di pajata;
quanto basta di vino ( bianco se la cucina non prevede sugo di pomodoro, altrimenti rosso ).
Fare evaporare l’alcol.
Aggiungere l’eventuale passata e aggiustare di sale.
Fare cuocere fino alla formazione di un sughetto denso.
Nel tempo, se asciuga troppo, aggiungere vino (od anche acqua se non la si vuole caricare troppo, aggiustando un po’ di sale).

Dopo aver impiattato, se piace, aggiungere qualche presa di pecorino romano.

Risultati molto buoni sono stati raggiunti cucinando questa pietanza al forno, insieme a delle patate aromatizzate con il rosmarino.
Ed ancora in umido.
O, come più diffuso nelle campagne, alla brace.

Il mio blog “Mare d’inchiostro” su Libreriamo

Cari amici,

da pochissimo ho un nuovo blog su www.libreriamo.it: si chiama “Mare d’inchiostro”, come il mare che tocca le spiagge della Città di Carta, nel mondo delle Quadrobambole. 🙂

http://www.libreriamo.it/d/1253/mare-dinchiostro.aspx

Legato al mio ultimo post “Le 5 cose da non fare in libreria”, c’è anche il sondaggio “Cose da non fare in libreria. A cosa non rinuncereste?”.

http://www.libreriamo.it/sondaggio.aspx

Buona lettura e buon sondaggio! 🙂

Un mondo di auguri alle mamme di ieri e di oggi

Un mondo di auguri alle mamme felici,
A quelle che al burro aggiungon le alici,
A quelle che vanno ogni sera in palestra,
Che hanno in cucina una stretta finestra,
Auguri alle mamme già stanche al mattino,
Che sempre sorridono al loro bambino,
Auguri alle mamme che vanno a lavoro,
Che non hanno tempo di avere ristoro,
Felice giornata alle mamme all’antica,
Che sanno distinguere rucola e ortica,
Auguri alle mamme, perché han fantasia,
Vicine, lontane e anche alla mia.

Cos’è successo – Qualcuno ha rubato la mia casella Gmail

In molti mi hanno chiesto cosa sia successo. C’è chi mi ha contattata su facebook, chi mi ha chiamata al cellulare e chi mi ha addirittura telefonato a casa. Poi mi è stato consigliato di parlare apertamente di ciò che mi è accaduto sul web, per mettere in guardia altri e far presente che quello che è successo a me potrebbe capitare ad altre persone, e magari essere evitato. Anche se ad oggi non saprei dire come.
L’11 aprile scorso ho controllato la mia posta elettronica dal cellulare la mattina presto. Dopo pranzo, eccomi a fare la stessa cosa. Però, sorpresa delle sorprese, non riuscivo ad entrare nella mia casella di posta elettronica. Ho provato ad accedere anche dal computer ma senza successo. Qualcuno era entrato nella mia casella di posta elettronica Gmail, aveva cambiato la password e l’aveva successivamente chiusa.
Ho provato, anche con l’aiuto di un tecnico, ad accedere inserendo il cognome segreto che avrebbe dovuto seguire il nome che avevo scelto, ma qualcuno aveva cambiato anche quello. Stessa sorte per il numero di cellulare, il mio, che sarebbe dovuto essere una ulteriore garanzia per riprendermi la mia casella di posta. Ero un’estranea per la mia casella di posta elettronica personale e di lavoro.
Non ho potuto neanche ricreare un indirizzo di posta uguale.
Ma non è tutto. A molti indirizzi di posta presenti nella mia e-mail rubata, è arrivata una e-mail che non ho certo inviato io, in cui spiegavo di essere all’estero e di avere bisogno di soldi e chiedevo di inviarmeli a un indirizzo preciso di Liverpool tramite “money gram”. Chi ha mandato questa e-mail lo ha fatto facendo comparire il mio nome e cognome, legato però all’indirizzo stefano.frea@gmail.com (che non conosco e forse neanche è un indirizzo reale, o appartiene a qualcuno che non c’entra niente), oltre che a un mio fantomatico indirizzo e-mail yahoo che non ho mai avuto e aggiungendo alla fine dell’e-mail, come faccio di solito, il mio sito internet e il mio numero di cellulare, però sbagliato in una delle cifre.
Con la posta Gmail, sono stati chiusi di conseguenza tutti gli annessi e connessi, e cioè il mio account Google+, il canale YouTube LeQuadrobambole e il blog LeQuadrobambole.
Non è arrivato alla mia e-mail secondaria nessun avviso di entrata anomala e cambio della password.
Ho fatto una denuncia ai carabinieri.
Qualche mese prima, invece, all’e-mail di riserva era arrivata una notifica di entrata anomala: qualcuno era entrato e aveva cambiato la password e il cognome segreto di Gmail. Però, avendo il ladro fatto solo questo, ero riuscita a rientrare. L’IP rimandava all’Ungheria. In quel caso, avevo fatto una denuncia alla polizia postale.
Ma non è ancora tutto. Nei mesi scorsi, qualcuno aveva cambiato la password della mia e-mail secondaria di Libero. In quel caso, facilmente ero rientrata, modificando di nuovo la password.
Ma di nuovo non è tutto. Sempre nei mesi scorsi, avevo ricevuto notifica nella e-mail ad oggi rubata e chiusa, di entrate anomale su facebook. Anche in quel caso, avevo cambiato password.
Che sia sempre la stessa persona? O forse è solo un caso?
Mi è stato detto che per entrare nella mia posta Gmail e cambiare i parametri che io avevo dato, l’autore del fatto deve essere un esperto informatico. Qualcuno ha azzardato che la chiusura della mia casella di posta sia stato un dispetto.
Pare però che in internet più di una persona lamenti che qualcuno sia entrato nella propria posta Gmail e abbia cancellato alcune e-mail o chiesto soldi.
Ho saputo che è successo qualcosa di simile con Yahoo ma per la vittima è stato relativamente facile riprendersi la propria casella di posta elettronica. Con Gmail, non c’è nessuno da contattare. Ho poi trovato un modulo in inglese da compilare ma la risposta, in cui mi si diceva che non potevano fare niente, è arrivata poco dopo: che sia una risposta standard?
Mi chiedo soltanto: è possibile che una casella di posta Gmail sia un così facile bersaglio e che chi viene derubato del proprio indirizzo di posta finisca per venire considerato definitivamente un estraneo dalla propria casella Gmail?
È possibile che siamo tutti bersagli in internet, con pochissime possibilità di difesa?
È possibile che ogni casella di posta, ogni account in un social network e quant’altro siano facili bersagli con un punto rosso al centro?

Le 10 cose che non devi fare mentre sto leggendo

1. Non mi parlare! Non devi cominciare nessun discorso mentre sto leggendo! Se parli sottovoce è la stessa cosa, non è che mi disturbi di meno! E non puoi neanche farmi una domanda, no, nemmeno una semplice, no, neanche chiedermi che ore sono, no, neanche chiedermi cosa sto leggendo!

2. Non mi dire che potrei usare un dispositivo elettronico al posto del libro che ho tra le mani, perché solo un libro di carta ha un odore, un suo peso, una particolare consistenza e una sua unicità!

3. Non rompere, se siamo al mare o in montagna, sostenendo che dovrei abbronzarmi invece di leggere! Abbronzarsi fa invecchiare la pelle, leggere mantiene giovane la mente!

4. Spero vivamente che non mi arrivi una tua telefonata a casa o al cellulare mentre sto leggendo, perché ti liquiderei in cinque minuti!

5. Non accendere la radio o la tv mentre sto leggendo!

6. Se stiamo a letto, io sto leggendo e tu vuoi dormire, spegni la lampada dal tuo lato ma non avvicinarti alla mia!

7. Che sia mattina presto, tarda sera, notte fonda o pomeriggio, che siamo in aereo, in treno o in autobus, evita la frase: “Ti sembra questo il momento di leggere?”.

8. Quando leggo, evita di fissare sia me che il mio libro!

9. Non ti azzardare a dirmi che hai visto il film e sai come andrà a finire la storia che sto leggendo, perché io voglio terminare il libro per saperlo!

10. E no, no, no, non pensare neanche di propormi di venire al cinema con te, così mi risparmierei ore di lettura, perché ti chiudo fuori casa!

Divento aggressiva quando leggo? 😉 