Eterno adolescente

E così un bel giorno ti svegli e ti rendi conto di essere diventato grande. Ti guardi allo specchio e il tuo abbigliamento è quello di un adulto. Poi osservi i tuoi coetanei e li vedi cambiati: anche loro come te sono ormai adulti. Ti sembra che tutto il tuo mondo sia cambiato. Ma in alcuni adulti è cambiato soltanto l’aspetto. Una bella giacca, un rossetto costoso o un lavoro importante sono soltanto la facciata. Cosa c’è poi veramente dentro una persona? È maturata nel corso della sua vita?

Si dice che chi resta in silenzio sia un saggio o uno stolto; è aprendo bocca che ne darà prova. Alcuni di noi crescono solo nell’aspetto. La vita non gli ha insegnato niente, nonostante tutti i suoi sforzi. Il cuore non è rimasto innocente e bambino, e la mente non è diventata adulta: lo stadio di adolescente ha preso il sopravvento. La voce di chi è rimasto adolescente nel cuore e nella mente insulta con rabbia, critica senza ragione e prende in giro a oltranza.

I “buoni” di Facebook

Non so se vi è mai capitato di trovare qualcuno che su Facebook non fa altro che postare immagini con scritte frasi fatte, tipo: “Un pensiero per chi lotta contro il cancro”, “Oggi è la giornata mondiale di…”, “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”, “Ti criticano, perché ti invidiano”, e simili. Insomma, quelle frasi che chiunque potrebbe condividere e che sono raccoglitori di facili “mi piace”. Oppure postano frasi altrettanto generiche e condivisibili, tipo: “Io non mi lascerò abbattere dalla vita!”. E tutti a chiedere: “Che ti è successo?”. E il soggetto in questione risponde cose come: “No, niente, poi vi spiego. È che quando ci vuole, ci vuole!”. Non sopporto questo modo di fare che mira soltanto ad ottenere facili consensi e commenti preoccupati di chi ancora crede che davvero la persona che ha scritto quella frase generica su Fecebook abbia realmente un problema!

Nel mio post “Dai belli ai lettori, ecco le 12 tribù che popolano i social network” nel mio blog “Mare d’Inchiostro” del sito “Libreriamo”, ho inserito questo tipo di persone nella categoria “I filosofi”. Ora mi è venuto in mente di chiamarli anche “I buoni”. Sì, perché loro non criticano mai, non invidiano mai, si battono sempre per le giuste cause (basta una condivisione su Facebook per lottare contro i mali del mondo) e sono perfetti e buoni, tanto buoni da doversi difendere su Facebook con dei post rivolti chissà a chi e chissà perché! E nient’altro che ovvietà compaiono sulla loro bacheca! Quasi niente che provenga dal loro cervello! Per la maggior parte sono scopiazzature di frasi fatte oppure reazioni nervose scritte da loro, lunghe al massimo tre righe, contro ignoti! Ignoti cattivi, ovviamente, mentre loro che sono i buoni devono sempre sopportare!

E l’incredibile è che spesso è proprio questa la gente peggiore: quella che predica bene e razzola male!

Ma mi faccia il piacere!

Tortini di polenta con salmone

Nuova delizia del nostro Ratatouille romano! Assolutamente da provare!
 

Per quattro persone

Difficoltà: medio bassa

Tempo: 1 ora

 

Ingredienti per il tortino:

Farina di polenta​​ gr.250

Filetto di salmone (o trancio)​ gr.150

Uova​​​​ 4

Paprica​​​​ 2 cucchiaini

Prezzemolo ​​​q.b.

 

Ingredienti per la salsa:

Ravanelli ​​​15

Carota​​​​ 1

Asparagi​​​ 30

Passata di pomodoro​​ 2 bicchieri

Pomodori rossi​​​ 3

Aglio in polvere ​​​1 cucchiaino

Zucchero​​​ 1 cucchiaio

Sale​​​​ q.b.

Olio E.V.O​​​ q.b.

Burro​​​​ q.b.

Parmigiano grattugiato ​​q.b.

 

Preparazione

In padella cuocere a mezza cottura in poco olio quattro pezzi di salmone un poco più piccoli degli anelli di acciaio (vedi misure più sotto).

Nel modo consueto cuocere la polenta aggiungendo quanto basta di sale e la paprica.

Porre in una teglia adeguata imburrata quattro anelli da cucina in acciaio di diametro cm 10 e altezza cm 6 imburrati internamente.

Colare la polenta ancora caldissima negli anelli per un terzo dell’altezza.

Porre i quattro pezzi di salmone negli anelli e continuare a colare la polenta fino ad un centimetro e mezzo dalla loro altezza coprendo interamente i pezzi di salmone.

Con l’aiuto di un cucchiaino o di un manico di mestolo creare una depressione al centro dell’anello sulla polenta. Cospargere ora la superficie con un pizzico di prezzemolo.

Lasciare raffreddare la polenta negli anelli.

Nel frattempo spaccare i ravanelli. Pulire la carota e tagliarla a pezzetti. Staccare gli steli agli asparagi mettendo da parte le punte.

Togliere la buccia ai pomodori rossi a freddo. Tagliare a metà i pomodori. Dividere la polpa dalla parte interna coi semi. Tagliare la polpa a tocchetti e mettere da parte il succo coi semini.

In una padella adeguata cuocere a mezza cottura le uova cercando di non rompere i gusci del tuorlo. Lasciare raffreddare le uova coperte.

Tritare in un frullatore i ravanelli, la carota e il succo coi semini dei pomodori, aggiungendo due cucchiai di olio.

In un tegame porre mezzo bicchiere d’olio, il trito di verdure, l’aglio, la passata di pomodoro, le punte degli asparagi e sale q.b. Lasciare cuocere mescolando di tanto in tanto.

A fine cottura aggiungere alla salsa i pezzetti di polpa di pomodoro e lo zucchero mescolando delicatamente e amalgamando.

Porre le uova negli anelli sopra la polenta raffreddata tenendo al centro i tuorli che entreranno nella piccola depressione.

Aggiungere un po’ della salsa sulle uova in modo da coprirle raggiungendo il colmo degli anelli.

Togliere gli anelli dalla polenta ottenendo delle tortine. Se gli anelli non vengono via subito, aiutarsi con un coltellino. Non far caso alla colatura della salsa.

Porre la teglia con gli anelli in forno a 200° ventilato per 20 minuti circa.

 

Impiattamento

Usare piatti piani a base larga.

Porre come base la salsa.

Posizionare al centro i tortini.

Se piace intorno ai tortini, sulla salsa di base, spolverizzare del parmigiano grattugiato.

 

Al vostro appetito una buona soddisfazione.

Obiettivi

Obiettivo n.1
Fidanzarsi il prima possibile.

Obiettino n.2
Sposarsi entro i 28 anni.

Obiettivo n.3
Avere il primo figlio entro i 30 anni.

Ed ecco che la vita è risolta. Nessuno vi guarderà con l’aria di chi pensa che la vostra vita non ha senso, perché siete rimaste zitelle o siete comunque ancora non sposate.

Purtroppo ho deluso tante persone, visto che nella vita ho vissuto con una sola regola: fare del mio meglio sempre e nel rispetto degli altri. Ho raggiunto obiettivi inutili e costanti che continuo a tenere alti ogni giorno: ad esempio, fare il lavoro che amo; studiare sempre, perché non si finisce mai di imparare; e vivere senza mai perdere la speranza di fronte alle difficoltà. E così facendo ho mancato i tre grandi obiettivi della vita… o forse sarebbe il caso di rivederli e correggerli, nel vano tentativo di cambiare qualche mentalità?