Rollé di petto di pollo

 Per voi una ricetta semplice, leggera e gustosa del nostro Ratatouille romano che si diletta in cucina!

Per tre persone​
Tempo: un’ora e mezza

Difficoltà: media

Ingredienti:

1 petto di pollo

Buccia di un mandarino

Brodo – due bicchieri

1 uovo

Salvia – q.b.

Timo – q.b.

Zucchero – q.b.

Sale – q.b.

Maionese – tre cucchiai

Vino bianco secco – mezzo bicchiere

Olio E.V.O. – q.b.

Olio profumato – q.b. 

Preparazione

Apprestare due bicchieri di brodo in polvere o anche vegetale a piacere.

Con un coltello appropriato tagliare il petto di pollo per il largo all’altezza di circa un centimetro, srotolando man mano la carne e mantenendo lo stesso spessore fino ad ottenere una striscia abbastanza lunga e larga.

Qualche pizzico di sale sulla carne. Farcire con timo e salvia tritati.

Lavare e sbucciare un mandarino. Togliere con un coltello affilato la parte bianca rimasta nella buccia.

Porre la buccia lungo la carne farcita, dalla parte esterna. Spargere sulla buccia così disposta qualche cucchiaino di zucchero.

Avvolgere a tronchetto la carne ripiegando i lati all’interno di due centimetri per non fare debordare il contenuto. Legare il tronchetto con spago da cucina affinché non si srotoli durante la cottura.

In una tegame adeguato versare un cucchiaio di olio E.V.O. e rosolare bene a fuoco medio il tronchetto facendo attenzione a non far prendere di fumo l’olio. Poi abbassare il fuoco, togliere il tronchetto ben rosolato e versare lentamente un bicchiere e mezzo di brodo bollente nel tegame. L’altro mezzo bicchiere servirà a evitare il restringimento del sughetto.

Quando tutto sarà abbastanza amalgamato aggiungere di nuovo il tronchetto di carne.

Sempre lentamente versare il vino, aspettare che evapori l’alcol e coprire tenendo il tegame a fuoco basso e girando spesso la carne.

A cottura ultimata la carne dovrà risultare morbida.

Togliere di nuovo il tronchetto tenendolo in caldo.

Nel sughetto che si sarà formato inserire un cucchiaino di sale e lentamente un uovo leggermente sbattuto.

Far cuocere per qualche minuto mescolando continuamente il sughetto evitando che l’uovo coaguli, amalgamandolo così con il sughetto.

Togliere lo spago dal tronchetto e tagliarlo a rotelle di un paio di centimetri.

Il piatto

In un letto di un cucchiaio di maionese (a piacere arricchita di un pizzico di noce moscata) porre la porzione di rotelle di carne innaffiandole di olio profumato.

Si può contornare con broccoletti in padella o con cavoli lessi innaffiati di olio e succo di limone.

Al vostro appetito una buona soddisfazione.

Pensieri su… “Racconti di diavoli e una favola – Markheim e Il diavolo della bottiglia”

Una vera chicca questo libricino uscito nel 2015 che ho ricevuto da ABEditore: “Racconti di diavoli e una favola – Markheim e Il diavolo della bottiglia” di Robert Louis Stevenson. Questo grande autore scozzese scrisse questi due racconti alla fine dell’Ottocento. L’ultimo racconto è brevissimo, è come la fotografia di un evento. I due precedenti sono due piccoli tesori della letteratura.

“Markheim” è un racconto di estrema tensione. Protagonista un uomo, Markheim, che vive una vita dissoluta e commette crimini sempre più gravi. Finché, dopo avere commesso un omicidio, riceve la visita del Diavolo in persona. Il suo interesse per Markheim non riguarda i suoi reati ma lui stesso, perché non cambierà mai. Potrà solo peggiorare. Ma Markheim a quel punto riflette e prende una decisione che, senza quel colloquio, probabilmente non avrebbe preso… 

Il secondo racconto ha i ritmi e la narrazione tipici di una fiaba. Keawe, il protagonista, entra in possesso di una misteriosa bottiglia biancastra con un’ombra dentro: quella di un diavolo! Ma possederla permette al proprietario di realizzare qualunque desiderio. Ci sono però delle regole: la bottiglia non può essere regalate ma solo rivenduta a un prezzo sempre inferiore; può essere pagata solo con dei soldi validi; l’ultima persona che la tiene, alla sua morte brucerà tra le fiamme dell’inferno. Keawe è originario delle Hawaii, vive su spiagge assolate e lì desidera una bella casa. Detto, fatto. E poi incontra una bellissima donna e tutto sembra perfetto. Ma purtroppo il protagonista si ammala e si mette di nuovo in cerca della bottiglia, mentre il suo prezzo ha continuato a scendere… Una storia semplice che tiene il lettore col fiato sospeso fino alla fine.

C’è un errore di stampa in una pagina ripetuta ma è una bella edizione. Il libro contiene citazioni scritte con vari caratteri, disegni e consigli di lettura. La traduzione mi è piaciuta. Leggetelo: non rimarrete delusi.

Scrittura e creatività a Farfa

Cotta e mangiata: sabato 11 febbraio dalle 16 alle 18 sarò a Farfa (Fara in Sabina – Rieti) a via di Porta Montopoli, 2 per parlare di “Scrittura e creatività”. L’incontro è stato promosso dall’Associazione onlus Borgo di Farfa nella sala dov’è allestita la mostra fotografica “Foto della Sabina”. Sarà l’occasione per parlare della creatività e dell’ispirazione ma anche di scrittura a mano e conoscenza della lingua italiana. E siccome siamo nel periodo di Carnevale, ogni bambino presente riceverà il mio disegno di una maschera da colorare a casa, ritagliare e indossare. Alla fine dell’incontro, resterò per firmare le copie dei miei libri e scrivere una dedica personale.

Questo appuntamento vuole essere l’occasione per instaurare un dialogo con grandi e piccini sulla scrittura, la lettura e la creatività. Presenterò ai più piccoli il mondo delle Quadrobambole, i personaggi protagonisti delle mie favole e del romanzo. Ho sempre pensato che scrivere per i bambini sia più impegnativo che scrivere per gli adulti. Ma per scrivere bisogna anche avere delle basi linguistiche solide. E queste basi devono arrivare dai primi momenti in cui si impara una lingua. Scrivere a mano aiuta molto nell’apprendimento. Si parlerà anche della lettera, redatta recentemente da 600 docenti universitari e indirizzata a governo e parlamento, sulle carenze linguistiche degli studenti universitari. La lettura può aiutare molto nel migliorare la lingua.

Doveva essere la presentazione di un libro: è diventata una conferenza! Ma sarà l’occasione di parlare con i presenti di creatività, scrittura e lettura, e anche dei miei libri.

Pensieri su… “La lacrima nel sigillo e altri racconti”

 A volte capita che sia un libro a chiamarci, non noi a sceglierlo. Per me è stato così con “La lacrima nel sigillo e altri racconti” di Henry James, a cura di Floyd R. Horowitz (Oscar Mondadori). Passavo spesso in una grande libreria e attraversavo lentamente il corridoio dei classici. All’improvviso, sono stata chiamata silenziosamente da questo libro. Mi sono voltata a destra ed era lì, sullo scaffale bianco. Ne vedevo il dorso e l’ho tirato fuori: mi è subito piaciuto. Però non l’ho acquistato immediatamente, visto che ho sempre tanti libri ancora da leggere che aspettano una serie di pile… Quando sono tornata in quella libreria, sono andata a vedere se il mio amico libro fosse ancora lì: è c’era! Sono tornata diverse volte e lui era ancora lì, ad aspettare me… Poi sono tornata in libreria per l’ennesima volta e ho deciso di non fermarmi alla lettura di qualche riga ma di leggere almeno una pagina. Ho aperto il libro a caso e le pagine si sono aperte dove cominciava il racconto “La bella del paese”. Ne ho letto un pezzo e mi è subito piaciuto. Allora mi sono decisa: dopo tante insistenze l’ho acquistato, il libro è venuto a casa con me. 

Una raccolta unica di racconti di Henry James, da quello scritto in giovanissima età a quelli scritti sotto pseudonimo per svariati giornali. Ogni racconto è preceduto da un’introduzione che lo riguarda.

Non ho riconosciuto in questi racconti il James di “Il giro di vite”. In questi racconti si parla spesso di matrimonio, giovani ragazze un po’ civette, galantuomini, innamoramenti e di come una brava donna dovrebbe essere. A volte la lettura diventa un po’ pesante, le descrizioni si allungano, ma questi racconti sono in grado comunque di interessare il lettore. Anche se potrei definirli piuttosto moralisti e con una visione rigida da parte di chi scrive sul comportamento che i protagonisti dovrebbero tenere, le donne in particolare. Ma bisogna considerare che siamo in un’altra epoca, nell’Ottocento, e che comunque certi valori sono rimasti gli stessi ancora oggi. 

Questo volumetto ha un odore tenue e dolciastro, che riporta immediatamente all’epoca in cui è ambientato. 

Vi consiglio di leggere “La lacrima nel sigillo e altri racconti” d’inverno, magari davanti al camino, per ritrovarvi in qualche modo catapultati in un’atmosfera ottocentesca. Questa raccolta è una chicca.

Pensieri su… “Era una famiglia tranquilla”

“Era una famiglia tranquilla” di Jenny Blackhurst (Newton Compton editori). Un thriller uscito a gennaio 2017 che tiene incollato il lettore fino all’ultima riga. La storia è come la crostata al cioccolato che vedete nella foto (preparata dal Ratatouille romano che ormai conoscete), che ho gustato nel corso della lettura: parte dal centro con una storia drammatica e poi ti trascina come in un vortice, allargandosi sempre di più con dettagli e storie del presente e del passato. 

La protagonista è Susan: una donna bella e felice che ha appena avuto un bambino da suo marito Mark. Ma viene accusata di aver soffocato il suo bambino, Dylan, anche se non ricorda niente. Finisce in un istituto psichiatrico, dove incontra Cassie, che diventerà la sua migliore amica. Ma perde i contatti con suo padre e con Mark. Quando lei e Cassie escono dall’istituto, Susan riceve una foto di suo figlio ormai cresciuto. E se fosse ancora vivo? Impossibile. Oppure no? Poi piomba a casa sua Nick, che ammette di essere un giornalista e la aiuta nelle indagini. Intanto Susan torna a trovare Mark nella loro vecchia casa, incontra il suo avvocato, Rachel, e riallaccia il rapporto con suo padre. Forse è stato lui a mandarle la copertina di Dylan… La storia diventa sempre più intricata e il passato si fonde con il presente. Qualcuno segue Susan, la fotografa e la minaccia. Ma chi? Può fidarsi di Nick e Cassie? E di suo marito? E del suo avvocato? E di se stessa? Forse è lei stessa che, senza ricordarsene, ha devastato casa sua e quella di Nick o che ha messo nell’album di Dylan delle strane foto… 

Parallelamente si svolge una storia nel passato, che ha come protagonista Jack, un giovane perverso, e un suo amico che viene soprannominato Shakespeare. Ma chi è davvero?

Alla fine tutto acquista un senso. L’epilogo della storia è incredibile. Ma paradossalmente verosimile. E tutto torna a posto perfettamente, come nel cerchio della crostata.