Signora

Signora.
“Saluta la signora”.
“Lei è la signorina… La signora…”.
E tutto cambia. Tu non ti accorgi del cambiamento. O magari sì. Te ne accorgi quando sei sposata, quando vai in giro con il tuo bambino, insomma quando hai una famiglia. Ma se sei single e hai superato la trentina, all’improvviso senti che il mondo intorno comincia inesorabilmente a chiamarti “signora”. Ti chiedi se sei vecchia, se dimostri più della tua età. E poi ti rendi conto che dimostri l’età che hai, forse qualche anno in meno. Per il mondo, però, ormai sei una “signora”. Non importa se sei single; non fa niente se non hai mai avuto figli; a nessuno interessa se all’orizzonte non ci sia nemmeno l’ombra di uno straccio di fidanzato. Sei per tutti una signora ed è per molti una sorpresa non notare un anello d’oro all’anulare della tua mano sinistra. Puoi spiegare che sei un avvocato, una segretaria, un medico o una donna caparbia che spera ancora e continua a fare concorsi; puoi raccontare che ami la cultura e la poesia, che sai dipingere e suonare, che sei laureata, diplomata, appassionata di cucina. Poco importa. La tua età ha la meglio su tutto. Per il mondo non sarai uno scapolo felice, come succede per gli uomini, ma una zitella acida con il rimpianto di non aver mai avuto un marito e dei figli. Per molti, soprattutto per le vecchie zie e le compaesane ormai vedove, sei questo. E quando qualcuna di loro, spudoratamente, ti chiederà perché non ti sei sposata, tu vorresti tanto rispondere che non hai mai trovato chi capisse la tua arte, la passione per il tuo lavoro, la tua musica, il tuo mondo, il tuo cuore, e che non ti sei voluta accontentare di uomo che ti comprendesse a metà. Così, ti senti dire, quasi che la tua voce uscisse da sola: “Non ho trovato la persona giusta”. Senza poter spiegare a parole tutto quello che senti veramente dentro, perché sai che il tuo interlocutore non ti capirebbe. E appena giri l’angolo, una voce pettegola bisbiglierà: “Non l’ha voluta nessuno!”.

Minestrone

 

Di nuovo grazie al nostro Ratatouille Romano!

Per 4 persone

Tempo: 45 minuti

Difficoltà: facile

Ingredienti:

300 g. di rigatoncini

1 gambo di sedano con foglie

2 carote

Mezza cipolla bianca

2 funghi champignon

200 g. di fagiuoli borlotti precotti

Sale q.b.

Olio E.V.O. q.b.

2 cucchiaini di brodo in polvere

Pecorino romano q.b.

Preparazione:

In una pentola capiente mettere acqua tale da ricoprire la pasta (fare prima la prova della pasta).

Lavare e tagliare il gambo di sedano a cubetti di mezzo centimetro circa e tritare le foglie.

Spellare le carote e tagliarle a cubetti di mezzo centimetro circa.

Tritare la mezza cipolla a poltiglia.

Pulire e tritare grossolanamente i funghi.

Mettere il sedano, la carota e la cipolla così ridotti nella pentola con l’acqua aggiungendo il brodo in polvere.

Portare a ebollizione e far bollire per circa un quarto d’ora.

Aggiungere i rigatoncini.

Se l’acqua non copre i rigatoncini aggiungere solo quella che li sopravanza di circa un centimetro.

Aggiungere mezzo cucchiaio di sale e far bollire finché la pasta sia quasi al dente rimboccando l’acqua per mantenere il livello se ce ne fosse bisogno.

A quel punto aggiungere i funghi champignon.

Continuare la bollitura fino a cottura completa della pasta.

Spegnere il fornello e aggiungere i fagiuoli.

Mescolare delicatamente ottenendo un minestrone abbastanza denso.

Impiattando completare con l’aggiunta nei piatti di un filo d’olio E.V.O. e (a chi piace) del pecorino romano grattugiato.

Al vostro appetito una buona soddisfazione.