Un fiore che cresce in montagna, una bustina di semi che risale a tanto tempo fa. Un fiore unico, meraviglioso, forte e delicato, da ammirare.
Archivio mensile:aprile 2014
L’incertezza genera indecisione
Il peggior male è l’indifferenza. E quando qualcuno ci tratta con indifferenza, scatta in noi il meccanismo dell’indecisione. Cosa fare?
Se qualcuno ignora i nostri messaggi e le nostre chiamate, i nostri tentativi di contatto al cellulare, a casa o sui social network, sappiamo istintivamente che ci sta palesemente ignorando. Oppure potrebbe essere successo qualcosa che gli impedisce di vedere che lo stiamo cercando. Ed è questa seconda ipotesi che ci fa attaccare al fatto che forse quella persona non ci sta ignorando ma semplicemente non può risponderci. È questo pensiero che ci spinge a contattarla, a provare, a sperare che prima o poi potrà sapere che l’abbiamo cercata e ci cercherà a sua volta, scusandosi per averci fatto soffrire. È una possibilità ma sappiamo anche che è una remota possibilità. Forse aveva perso il cellulare, forse dov’era non c’era connessione internet, forse è finita al pronto soccorso per due giorni, forse… O forse è solo che non vuole rispondere. Forse perché vuole troncare i rapporti, forse perché non ci ama più, forse perché si sente soddisfatta nel vederci soffrire per amore suo, forse…
La sua indifferenza porta comunque alla nostra indecisione: dovremmo credere che volutamente ci ignora o che lo faccia inconsapevolmente? Davvero non lo fa apposta oppure vogliamo crederlo per forza?
Avremmo voglia di avere dei superpoteri per vedere cosa sta facendo l’altra persona, mentre noi ci struggiamo. Forse sta cercando disperatamente di ritrovare il nostro numero scritto su un foglietto perduto o forse è seduta al bar e sta prendendo un caffè. La certezza sulle motivazioni che spingono l’oggetto del nostro desiderio a ignorarci, ci farebbe agire in un modo o nell’altro. Ma quando non c’è certezza sul comportamento dell’altro, non sappiamo neanche noi che direzione prendere: quella dell’indifferenza o quella della speranza?
Il cuore ci dirà sempre cosa fare. Poi dovrà accettare la realtà, aspettata o inaspettata, messa in conto oppure no.
Il tempo spiega sempre tutto. Anche quello che sapevamo già.
Due canali
Ogni persona ha due canali di entrata: uno di vicinanza (rosso), l’altro di avversione (blu). E questo non c’entra niente con la bontà o la cattiveria del soggetto, con la sua simpatia o antipatia, né con i suoi pregi e difetti. Il punto è che nessuno può accedere per entrambi i canali; ne riusciamo a percepire soltanto uno ed è così che consideriamo quella persona: è amica o nemica a seconda del canale di entrata che riusciamo a vedere. È raro cambiare idea su qualcuno, e quindi riuscire realmente a considerarlo in maniera completamente opposta. A volte è soltanto che cerchiamo di credere di aver cambiato idea, autoconvincendoci che quella persona sia altro da ciò che sentiamo. Ma la prima impressione è quella che conta: è nel momento del primo incontro che scegliamo qual è il nostro canale di percezione relativo a qualcuno.
Buona Pasqua!
Anima virtuale – Tra il reale e il virtuale c’è di mezzo il mare
La chiamano “ricerca dell’anima gemella” ma spesso è soltanto voglia di non stare da soli.
I social network servono a farsi pubblicità per i prodotti che si vendono o per la propria attività lavorativa, a ritrovare vecchi compagni di scuola o a restare facilmente in contatto con i propri amici. Ma sono anche un modo per conoscere facilmente gente. Per la serie: ti piace “conoscere facile”? Basta chiedere sfacciatamente l’amicizia al ragazzo single che sorride malizioso dietro agli occhiali da sole, oppure alla ragazza in bikini sulla spiaggia che prende il sole sul bagnasciuga. In un attimo si è “amici”, sia per chi ha voglia soltanto di divertirsi che per chi, invece, cerca e magari trova l’amore. Già: l’amore. L’anima gemella. O forse si dovrebbe dire “l’anima virtuale”, insomma la metà virtuale della mela. Forse solo in un secondo tempo la conoscenza diventerà reale. E bisognerebbe sempre stare attenti, perché, come si dice, “tra il reale e il virtuale c’è di mezzo il mare”. E c’è chi magari si diverte promettendo in maniera scontata amore, dolcezza e fedeltà al solo scopo di divertirsi un po’. C’è poi chi è davvero disperato: qualcuno che si è ritrovato da solo e non riesce più a vivere senza amore; qualcuno che ha perso la speranza di trovare la propria anima gemella e lascia il suo grido di dolore sul web, nella pesante attesa di una persona da amare. E in mezzo a tutto questo marasma, magari in un gruppo su facebook creato per fare conoscenza, ecco il messaggio per il mondo di chi vorrebbe incontrare l’altra metà della mela, specificando però il gestore telefonico che questa anima gemella dovrebbe avere, perché così sarebbe meno costoso mandarsi messaggi! E qui siamo al punto: questa è solo solitudine che si cerca di colmare con una facile compagnia, non ricerca dell’amore. L’amore arriva e basta. Possiamo cercarlo, ma sostituirlo con qualcuno che ci mandi un messaggio ogni tanto per non sentire sempre il vuoto non è ricerca dell’amore ma solo un pallido tentativo di riempirci un po’ la vita. E quel qualcuno, dal vivo, potrebbe rivelarsi molto diverso da come ce l’eravamo immaginato, sia fisicamente che caratterialmente. Non è una questione di foto ma di atteggiamento, di modo di fare e di quel qualcosa che, se c’è, ci attrae. Forse volevamo solo sentire la presenza di qualcuno tramite messaggi sul web o al cellulare, poi dal vivo le cose sono sempre diverse. L’amore si può cercare ma se in un dato momento della vita non c’è, non c’è. La pazienza è davvero una virtù.
Tronchetto ripieno di crema!
“Perché io so’ io”
Attente, donne, a chi è sicuro di piacervi!
Facciamo un passo indietro. Se a sapere che siete interessate è l’uomo giusto o comunque un uomo con intenzioni serie, ne sarà lusingato e si avvicinerà senza indugio, sicuro di non ricevere un rifiuto, ma con garbo.
Se invece a sapere del vostro interesse è un uomo soltanto in cerca di “prede”, non farà altro che farsi avanti con spavalderia. Donne: quello non è un tipo interessato a voi, è solo uno a cui piace “vincere facile”! Scappate, prima che si avvicini!
Non si renderà conto di quanto siete speciali, conoscendovi; non si deciderà finalmente ad impegnarsi proprio con voi dopo essersi divertito con le altre; non vi tratterà come delle principesse, dandovi amore incondizionato e attenzioni. Voi siete per lui la regola, non l’eccezione!
Voi siete, molto probabilmente, soltanto una delle donne con le quali vuole giusto divertirsi per un po’. Sì, potreste rivelarvi inaspettatamente il suo grande amore, e quindi l’eccezione, ma è improbabile. Per lui resterete quasi sicuramente solo una delle tacche che segna sulla sua cintura.
Potrebbe chiamarvi spesso o mandarvi sms ma per quanto tempo? Solo finché non si sarà stancato, passando alla prossima preda. O magari, a vostra insaputa, inseguiva più “gazzelle” contemporaneamente.
Noterete il suo atteggiamento superficiale, le poche attenzioni, il sorriso smagliante e la propensione a uscire, anche se fa il prezioso perché ha molti impegni. Poi: puff!
Si crede “famoso”? Crede di essere qualcuno, perché lo avete notato voi e anche altre donne che gli sbavano dietro? Scusate, di chi stavamo parlando?
Potrei consigliarvi di fare voi le preziose e di farvi desiderare. Ma personalmente non amo le commedie trasportate nella vita reale.
Il sapore dei libri
Ogni libro ha un sapore diverso. Ce n’è una pila sul mio comodino. A seconda del sapore che si vuole assaggiare, basta prenderne uno e dare un morso. Ci sono le favole dolci e quelle salate, storie paurose dal gusto speziato e piccante, libri amari che raccontano di vita vissuta e pagine dal gusto fruttato che danno consigli di vita. Qualsiasi sia il sapore che avete in bocca, nella mente e nel cuore in questo momento, vi auguro una buona lettura!
FotoProfilo
Ammettiamolo: le foto del nostro profilo sui social network (facebook in particolare) sono il meglio del meglio che possiamo dare a una macchina fotografica! E a volte alcune foto non si assomigliano neanche tra loro, tanto abbiamo “spremuto” il nostro lato migliore e catturato la luce giusta.
La foto dello scorso anno al mare, quando pesavamo cinque chili in meno, e quella in cui avevamo i capelli lunghi, e solo dopo averli tagliati ci siamo accorte che stavamo meglio prima, campeggiano ancora tra le nostre immagini del profilo. Mentre la foto del profilo attuale è quella scattata a Natale, quando eravamo truccate e ben pettinate, e la zia ci ha fotografate in primo piano, così da evitare rotoli di grasso sotto al maglione.
Guardiamo dal vivo la nostra migliore amica, castana, con i capelli sempre legati e qualche brufolo, stentando a riconoscerla nella foto Facebook con i capelli ancora biondi e sciolti, e una pelle perfetta, merito di qualche programma di ritocco fotografico.
Cosa ci riporta alla realtà? Su facebook, le foto in cui veniamo taggati, se diamo agli altri questa possibilità. Eccoci lì, seduti su un prato il Primo Maggio, con il sole negli occhi semichiusi, la faccia scottata dal primo sole e mezzo arancio sbucciato in mano! Quelli siamo noi: quelli veri, non quelli perfetti.
Ma le foto migliori sono quelle estemporanee, quelle che non ci aspettavamo, quelle di quando stiamo leggendo un libro seduti in poltrona e non ci accorgiamo del “clic”. Sarebbero quelle le foto da mettere in un qualsiasi profilo di un social network: quelle foto in cui siamo veramente noi. Ma on line la nostra immagine rappresenta ciò che vorremmo essere, il modo in cui ci vediamo, come vogliamo ci vedano gli altri, non come siamo realmente. Quando poi non decidiamo di sostituire la nostra immagine del profilo con la foto di qualche famoso attore o splendida attrice, magari mentre interpretano un ruolo che ci rappresenta nel nostro film preferito. Altre volte lasciamo parlare per noi un disegno, un fumetto, un cartone animato o un bel paesaggio.
Per fortuna esiste la realtà ed è a quella che dobbiamo rendere conto. Perché la realtà virtuale ormai è parte dell’esistenza di molti ma la realtà, quella reale, è la realtà e questo nessuno può cambiario. Essere se stessi alla fine è sempre la migliore cosa. Sì a una foto profilo carina ma sì anche ad essere sempre noi stessi, senza voler sembrare perfetti a tutti i costi. Anche perché possiamo tendere ad esasperare i tratti migliori del nostro aspetto fisico ma quello che siamo dentro è ciò che realmente siamo. E i nostri tratti interiori si ripercuotono sempre su come appariamo: l’espressione del viso, i movimenti, il modo di vestire o il tono della voce ad esempio. Gli occhi sono davvero lo specchio dell’anima. E dal vivo non possiamo fare altro che essere noi.