Libri salvati!

Una ventina di libri che erano finiti in una soffitta stavano per essere buttati ma per fortuna c’ero io! All’inizio pensavo di prenderne solo qualcuno per me ma poi, sentendo che sarebbero stati buttati, ho deciso di portarli via tutti. Si trovavano in uno scatolone. Li ho tirati fuori e spolverati. Ne ho tenuti sette che mi interessavano e ne ho lasciato un altro gruppetto nelle casette del Bookcrossing Poggio Mirteto (RI).

Ecco i sei libri dello scatolone che ho tenuto per me:

“A certain justice” di P.D. James;

“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach;

“Un animal à vif” di Brigitte Kernel;

“Il testamento” di John Grisham;

“Until proven guilty” di J.A. Jance;

“Villette” di Charlotte Brontë;

e “After the funeral” di Agatha Christie.

Un bel bottino! E sono felice di averli salvati tutti!

Pensieri su… “La donna silenziosa”

Bellissima sorpresa per il “Club dei lettori”: “La donna silenziosa” di Debbie Howells! Un thriller in uscita proprio oggi, 24 agosto 2017! E la copertina è fantastica!

Ho portato il libro in spiaggia e devo dire che si è rivelato un’ottima lettura! Questo thriller non stanca mai, la scrittura è semplice e scorrevole e non si riesce davvero a smettere di leggere! Qualche errore di battitura ma si legge tutto d’un fiato!

La storia si divide in capitoli che raccontano ciò che accade a Kate, giardiniera che ama i cavalli; Rosie, giovane vittima di omicidio che ha lasciato questo mondo; e Delphine, giovanissima sorella della vittima.

Kate è una vicina di casa di Rosie e Delphine e conosce i loro genitori, un po’ di più la madre. Quando Rosie scompare e poi viene ritrovata morta in un bosco, tutti restano sconvolti. Anche il marito e la figlia di Kate, che ha l’età di Rosie.

Quale mostro può aver accoltellato una ragazza così giovane e bella? E perché? Forse è stato un gesto dettato dalla gelosia oppure si è trattato di pura cattiveria? Cosa può aver scatenato tanto odio?

Nessuno si dà pace, soprattutto Kate, che finisce per legare molto con Joanna, la madre di Rosie: una donna bellissima e sempre impeccabile. Suo marito è un famoso giornalista, che ha aiutato i bambini orfani in Afghanistan con un orfanotrofio. Si tratta di una famiglia molto benestante, anzi, ricca. Anche se il libro non spiega come facessero ad avere tanti soldi; e nemmeno perché Rosie, dall’alto tenore di vita, andasse in una normale scuola, come accade per sua sorella. La famiglia comunque se ne sta per i fatti propri e le due figlie sono silenziose e non danno problemi. La casa è uno specchio e sembra uscita da un catalogo. Il giardino è meraviglioso. Ma è tutto davvero perfetto come sembra?

I mesi passano e il Natale porta un po’ di conforto. Ma l’omicidio è tutto da risolvere e vengono fuori dei sospettati… Kate comincia a indagare per conto proprio e, mentre deve risolvere anche alcuni problemi familiari, continua imperterrita a stare vicina a Joanna, anche quando quest’ultima l’accusa di aver tradito la sua fiducia…

Un thriller avvincente che conduce il lettore lentamente verso la verità.

C’è anche una giornalista, Laura, che segue il caso. È una vecchia amica di Kate ma, nonostante questo, lei all’inizio non si fida. Ma perché i giornalisti vengono sempre (o quasi) visti in maniera negativa nei libri? Sembrano nemici, alieni al di fuori della razza umana, che si comportano in maniera strana e cattiva. Per fortuna Kate decide di fidarsi, perché Laura è, sì, una giornalista ma è soprattutto un essere umano! E insieme finiscono per discutere del caso e scambiarsi idee. Laura fa soltanto il suo lavoro, senza fare del male a nessuno.

Poi la verità arriva, inesorabile. E travolge tutto e tutti. Perché, tra testimonianze, prove, alibi e teorie, qualcuno alla fine dice cosa è successo…

Bello! Mi è piaciuto proprio!

Pizza con farina di mais

Ottima questa ricetta del nostro Ratatouille romano! È proprio da provare!

Per quattro persone
Tempo: 30 min.

Difficoltà: facile

Ingredienti:

Farina di mais​ gr. 300

Acqua ​​1 litro

Uvetta ​gr. 250

Piselli fini​ gr. 200

Acciughe​ gr. 50

Pangrattato ​q.b.

Olio E.V.O. ​q.b.

Sale​​ q.b.

 

Preparazione:

In una padella versare mezzo bicchiere di olio E.V.O. Riscaldare abbastanza l’olio e versarvi le acciughe. Cuocere finché siano completamente disciolte a fuoco lentissimo.

In una casseruola adeguata riscaldare l’acqua fin quasi alla ebollizione.

Versare la farina di mais lentamente mischiandola con l’acqua finché sia ben compattata.

Versare il contenuto della padella con le acciughe disciolte nella casseruola del mais e mescolare energicamente finché sia tutto ben amalgamato.

Versare ora nella casseruola i piselli e l’uvetta.

Mescolare ancora amalgamando bene il tutto.

Versare il composto ottenuto in una teglia di circa cm 30 x 25 spianandolo con un cucchiaio.

Versare sul composto olio sufficiente che spalmeremo sulla superficie con un cucchiaio o un pennello.

Versare poi il pangrattato a pioggia evitando grumi o cumuli.

Infornare a 180° per circa 30 min., controllando l’imbrunimento del pangrattato.

Porzionare e servire caldissimo.

A chi piace, si possono intingere i ritagli nella maionese a parte.

Al vostro appetito una buona soddisfazione.

Amici in cinque minuti!

È facile farsi amico qualcuno: basta dargli ragione. Assecondare qualcuno è il miglior modo per non litigarci mai. Bastano cinque minuti passati ad annuire con la testa e la nostra presunta amicizia è consolidata. Ma quella non è vera amicizia. Un vero amico ti dice quando sbagli, a costo di litigare con te, anche a rischio di rovinarla l’amicizia; ma se fosse tale, certo non si rovinerebbe se uno dei due amici dicesse all’altro che sta sbagliando.

Pensieri su… “La leggenda del santo bevitore”

Un libro a dir poco singolare "La leggenda del santo bevitore" di Joseph Roth. Ho trovato questa edizione Adelphi 2004 in una bancarella di libri usati e l'ho portata al mare, leggendola tutta d'un fiato!

Il racconto è stato pubblicato postumo nel 1939. È la storia di un uomo che si è arreso alla vita: un alcolizzato, un clochard, un essere completamente solo. Non ha pensieri e vive totalmente fuori dalla realtà, alla giornata, racimolando qualche spicciolo per bere alcol e mangiare e poi tornare sotto un ponte.

Quest'uomo si chiama Andreas Kartak e neanche si ricordava più il suo cognome. Vive a Parigi sotto i ponti della Senna, senza sapere che giorno sia. Ma una notte incontra un ricco sconosciuto che gli offre 200 Franchi. Andreas li accetta come prestito e non sa come potrebbe ridarglieli. L'uomo allora gli propone di restituirli la domenica come offerta a Santa Teresa di Lisieux nella Chiesa di Sainte Marie de Batignolles. E così cominciano le avventure di Andreas, che incontra un vecchio amore e vecchi amici, e alternativamente spende o perde il denaro, che si ritrova in tasca in vari modi, soprattutto attraverso quelli che considera dei miracoli. La vita gli offre varie possibilità di cambiare la propria esistenza: potrebbe tornare insieme alla donna che un tempo amava e per la quale aveva commesso un omicidio, finendo in carcere; o farsi aiutare da un ricco amico che gli dà dei vestiti e un posto dove stare. Ma lui non pensa a stabilizzare la propria vita. Ricevuti quei primi 200 Franchi si rade, poi si lava e dorme finalmente in una stanza con un letto. Però lui continua a vivere alla giornata e vuole solo ubriacarsi e restituire il prestito alla Santa.

I soldi in tasca gli danno sicurezza e anche la sua voce cambia, diventando più sicura. Il suo aspetto migliora e lui si fa addirittura un bagno. Ma gli basta quel poco che ha nella tasca interna della giacca e che prima o poi spenderà o dovrà restituire. È così che passa gli ultimi giorni della sua vita, con il pensiero di dare indietro quei 200 Franchi. Non sente quei soldi suoi, anche se questa piccola somma che va e viene dà una scrollata alla sua vita, come risvegliandolo. E quei soldi, pur cercando di scuotere Andreas dal suo torpore, non fanno più di questo. Lui vuole solo darli indietro e tornare alla sua vita di prima, anche se ora sembra di nuovo consapevole di quanto sia misera e di come la stia sprecando.

Una lettura strana, tra il possibile e l'altamente improbabile. È come stare sulle montagne russe. Sono le ultime pagine della vita di un uomo che ha come unico scopo quello di saldare il proprio debito con la fortuna.

Pensieri su… “La rivoluzione d’amore”


Sono venuta a conoscenza di questo libro per puro caso, se il caso esiste. Stavo scorrendo la home di Facebook e tra le notizie ho trovato un concorso indetto sul social da Garzanti Libri. Partendo dal libro “La rivoluzione d’amore”, uscito a maggio 2017, si chiedeva di esprimere il proprio gesto d’amore quotidiano. Io l’ho espresso così: “Ascoltare con il cuore è il mio gesto d’amore quotidiano”. E sono risultata una dei tre vincitori del contest. Pochi giorni dopo ho ricevuto la maglietta e il braccialetto ispirati al libro. Però non me ne potevo andare in giro con una maglietta a maniche corte e un bracciale di gomma che parlavano di un libro che non conoscevo… E così ho deciso di conoscerlo. E non ho conosciuto soltanto il contenuto di un libro ma indirettamente una marea di persone che gira attorno a un piccolo grande uomo: Jacopo, detto Papo. A scrivere questo libro è stato il suo papà, Andrea, che si è visto portare via uno dei suoi più grandi tesori da una malattia al cuore. Gli altri due tesori sono la figlia Carlotta, detta Totta, e la mamma Nicoletta. Tutti insieme sono la Famiglia Vaniglia: già, persone semplici e intelligenti che hanno vissuto dieci meravigliosi anni insieme, finché il loro cucciolo, che da sempre combatteva il suo mostro, li ha la lasciati all’improvviso. Poteva succedere. Lo sapevano. Ma nessuno sarebbe mai pronto per questo. 

Così, suo padre ha cominciato a scrivere il libro che nessuno vorrebbe mai scrivere: le lettere al suo bambino di là dall’infinito. Ogni sera. Per parlare con il suo migliore amico.

Ad ogni pagina sembra di esserci e di vivere insieme a questa famiglia i viaggi, i momenti divertenti, le scaramucce,  i momenti difficili, come anche di ascoltare le loro voci, soprattutto quella di Jacopo, mentre fanno battute e chiacchierano.

Difficile fare una recensione di questo libro. Impossibile. Perché questo non è un libro ma un pezzo di cuore. Non è fantasia, è la vita vera. È amore.

La indosserò quella maglietta. Lo porterò quel braccialetto. Per ricordare un bambino speciale, che suo padre definisce un supereroe per aver lottato coraggiosamente per tutta la vita. Lo ricorderò per aver vissuto appieno ogni giorno da persona normale ma consapevole dei suoi limiti, non da malato; e con la spensieratezza, la spontaneità e la curiosità che solo un bambino può avere, ma che tutti dovremmo ritrovare a qualsiasi età.

www.paposuperhero.com

Pensieri su… “Morte di una sgualdrina”


"Morte di una sgualdrina" è il giallo che segue "Morte di una moglie perfetta" di M.C. Beaton, entrambi pubblicati nel 2017 da Astoria Edizioni, per il ciclo "I casi di Hamish Macbeth". Molto carini i libri Astoria dalla copertina rossa e morbida e dal profumo delicato.

"Morte di una sgualdrina" mi è piaciuto ancora più del primo. Il linguaggio scorrevole e una trama semplice caratterizzano questa scrittrice.

In un tranquillo paesino delle Highlands, Lochdubh, gli abitanti escogitano uno stratagemma per far tornare il poliziotto Hamish Macbeth alla stazione di polizia locale. Lui non avrebbe voluto altro ma sembrava che non ci fosse più bisogno della sua presenza dopo l'ultimo omicidio. Aiutati dalla nuova arrivata Maggie Baird, gli abitanti possono festeggiare il ritorno del poliziotto dai capelli rossi. Anche Priscilla, ricca abitante del luogo che vive in un castello e della quale Hamish era stato innamorato, è felice di rivederlo. Ma soprattutto Hamish suscita l'interesse di Alison, nipote senza un soldo della ricca signora Baird. Quest'ultima, che da grasso e brutto anatroccolo si trasforma in pochi mesi (dieta ferrea e qualche lifting) in uno splendido cigno, decide di invitare quattro suoi ex fidanzati e di sposarne uno. Il testamento che lasciava tutte le sue ricchezze ad Alison sarebbe stato cambiato. E poi la tragedia…

Una storia che ha in sé del comico, visti i personaggi e le loro vite. Lo stesso Hamish, poliziotto scansafatiche che tiene delle galline alla stazione di polizia e ha come compagno di vita un simpatico bastardone, è un personaggio insolito. Ma risolve sempre tutti i casi con cervello e intuito, pur nella sua mancanza di ambizione sul lavoro: per lui il paradiso è Lochdubh.

Ci saranno anche delle novità che riguardano Priscilla e la sua famiglia…

Un romanzo leggero e intrigante. Da leggere tutto d'un fiato.