Pensieri su… “La Natura Esposta”

Il mio primo libro di Erri De Luca: “La Natura Esposta” (Mondadori 2016).

Ho saputo che Erri De Luca sarebbe venuto a fare una presentazione e, curiosa, ho preso il libro e l’ho letto d’un fiato!

Che dire? L’argomento è alquanto delicato. Uno scultore si ritrova a dover scappare dalla sua amata montagna e va a svernare al mare, dove gli viene commissionata la modifica di un’opera. Si tratta di un Cristo che era originariamente nudo e poi venne coperto con un drappo; ma ora si vuole tornare alla scultura originale, con la certezza di danneggiarne la “natura”, come dice lo stesso scultore. E con altrettanta delicatezza viene scritta la storia, quasi una favola che a tratti sfiora la poesia. Il finale mi ha emozionata e quasi commossa: non lo avrei creduto.

A questa storia si mescola quella di tre amici: lo scultore, il fornaio e il fabbro.

C’è una donna senza nome, definita “la donna”: un personaggio ambiguo di cui mi fidavo, come lo scultore, ma che alla fine nasconderà un mistero non svelato.

Niente nomi propri in questo libro, né delle persone, né delle città. Tranne Napoli.

Fondamentali per il lavoro di ricerca dello scultore protagonista sono anche un algerino musulmano, un rabbino e un sacerdote.

Non sapevo dove sarebbe andata a parare questa storia di uno scultore che sembrava non avere fede: chissà, forse ora ce l’ha.