Pensieri su… “La casa dei meravigliosi tramonti”

Ho pensato per una volta di cambiare genere e ho letto “La casa dei meravigliosi tramonti” (pubblicato a maggio 2018) di Heidi Swain. Ringrazio Newton Compton editori per questo invio di un genere che non è tra i miei preferiti, ma non mi va di trincerarmi dietro horror e thriller.

È un libro che mi ha fatto compagnia anche al mare e ci ho messo un po’ di tempo a leggerlo, non essendo il mio genere. La storia, comunque non mi ha entusiasmata. È l’eterno triangolo di una donna contesa tra due uomini.

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Pensieri su… “Giallo di mezzanotte”

È il terzo libro (dopo ”Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco” e “Delitto con inganno”) che leggo con protagonista l’ispettore Marzio Santoni, che non mi è particolarmente simpatico, ma l’ambientazione da favola mescolata con efferati omicidi funziona. “Giallo di mezzanotte” (Newton Compton editori, uscito a marzo 2018) di Franco Matteucci mi ha riportata a Valdiluce, un luogo fiabesco dove avvengono omicidi che Lupo Bianco (soprannome dell’ispettore) riesce puntualmente a risolvere. Stavolta non avevo l’edizione cartacea ma quella in Pdf.

Non vedevo l’ora di ritrovare gli animaletti che vivono in casa dell’ispettore Santoni: riccio Arturo, topo Mignolino, il pipistrello Puppy (che adoro!), le formiche nel formicaio dentro la teca di vetro (che prevedono il tempo) e ora, anticipazione, anche l’intelligentissimo cane Romeo!

E tra gli animali stavolta compare anche il Daü, creatura che appartiene davvero alle credenze popolari e che vive in montagna. Si tratta di una sorta di capriolo con le zampe più corte da un lato e che per questo può andare in una sola direzione.

Al centro della vicenda c’è proprio la caccia al Daü, animale innocuo che non va ucciso ma catturato infilandolo dentro un sacco. Madrina dell’evento, che ovviamente avrà luogo a Valdiluce, è Diana Caselli, star della televisione. Ma la donna ha intenzione di partecipare solo per incontrare il suo amante. A guastarle la festa ci saranno il fidanzato e altre presenze… e purtroppo, neanche a dirlo, la caccia terminerà nel sangue…

Anche in questa avventura, come in “Delitto con inganno”, c’è il sesso di mezzo, più che nelle precedenti storie.

Stavolta, però, l’assassino lascerà delle tracce, deciso a farsi prendere…

L’omicidio cruento (che non descriverò per non rovinare la lettura) e la ricerca del colpevole sono accompagnati da momenti magici. Ad esempio, quando Santoni ricorda l’origine del suo soprannome, dovuta a quando da bambino sopravvisse per tre giorni da solo in montagna in mezzo alla neve, ed è ancora consapevole che a salvargli la vita furono gli gnomi della foresta.

I libri di Matteucci, e questo in particolare, sono a metà tra favola, commedia (come quando Santoni parla delle “vedette” di Valdiluce che sanno tutto di tutti) e giallo.

Tutto si risolve in poco tempo. Il delitto avviene in una notte di luna nera, durante la caccia al Daü. E a Santoni sembra anche di vederlo un Daü, ma in quel momento è troppo preso dall’indagine…

Pensieri su… “La ragazza scomparsa”

“La ragazza scomparsa”, thriller uscito ad agosto 2017, mi è stato inviato per il “Club dei lettori” della Newton Compton. È il nuovo lavoro di Angela Marson e della stessa autrice ho apprezzato “Il gioco del male”. Una lettura scorrevole, avvincente e veloce che a piccoli passi conduce il lettore, indizio dopo indizio, ricerca dopo ricerca, verso la conclusione di un caso. La protagonista è sempre lei: la detective Kim Stone. Stavolta sono scomparse due bambine e altre due erano sparite circa un anno prima: delle due precedenti bambine solo una è tornata a casa. Ma i due casi sono collegati? A indagare è il detective Stone che si muoverà verso la verità affiancata dalla sua squadra. Bellissima l’amicizia tra Kim e Bryant: nonostante sia un suo sottoposto, non ha mai paura di dirle apertamente quando sbaglia. E, da amico, la aiuta anche quando lei non vorrebbe o non crede di averne bisogno. Ci saranno anche altre figure a supportare il lavoro di Kim e cercare di risolvere il caso. E uno di loro, che ha in qualche modo legato con la protagonista, non escluderei che possa ricomparire nel prossimo libro, o almeno ci spero… Chissà…

Un romanzo interessante anche per i vari spunti che offre quando si cerca di fare un identikit dei rapitori. Quanti sono?

Uno dei due rapitori è un ex militare che risente dell’esperienza vissuta in guerra. Per poter affrontare il nemico e non mostrare quella pietà che potrebbe costargli la vita in guerra, gli è stato insegnato a odiare. Ma l’uomo ha rispiegato questo odio nella vita reale, come potrebbe accadere ai soldati quando tornano alla vita di tutti i giorni e gli si dice che quell’odio era sbagliato. Questo concetto è spiegato molto bene a pag. 216 e pag. 217. È una teoria interessante e credo, purtroppo, in alcuni casi vera.

Una domanda: ma perché i giornalisti sono sempre figure negative nei romanzi? Tracy Frost insegue la notizia a ogni costo, anche se questo significa mettere a rischio la vita di due bambine, visto che è stato imposto il silenzio stampa… La giornalista si ferma ma poi minaccia di scrivere comunque il suo articolo. È una figura che all’inizio del libro appare negativa (perché con un articolo avrebbe svelato che un ragazzo appartenente a una gang non era morto e qualcuno è andato a ucciderlo), poi sembra riabilitarsi, ma alla fine insegue sempre la notizia, costi quel che costi. Ma perché i giornalisti vengono sempre visti così male?

Nei ringraziamenti, a pag. 379, l’autrice spiega da dove è partito tutto: dal modo in cui gli eventi possono influenzare il nostro comportamento. Come ci comportiamo davanti a un evento inaspettato e se ci ritroviamo fortemente sotto pressione? Da qui l’idea di cominciare dal più forte istinto di protezione: quello verso i bambini. Una tema delicato per una trama trattata con altrettanta delicatezza e senza lasciare l’amaro in bocca.

Pensieri su… “Wintersong”

“Wintersong” (Newton Compton editori 2017) di S. Jae-Jones è una favola per ragazzi che calza a pennello anche agli adulti. Non è melensa e non è mai banale, non è noiosa, né superficiale. È una storia giovane, fresca e leggera, ma anche profonda, dolce e travolgente.

Trama

Una famiglia con tre figli e un’anziana nonna vive mandando avanti una locanda. La prima figlia, Liesl, si occupa di tutti; non è bellissima ma ha la musica nell’anima, è una compositrice. Sua sorella Käte è bella ed è fidanzata con l’uomo di cui Liesl è innamorata. E poi c’è il terzo figlio, Sepperl, giovane virtuoso del violino. Il ragazzo ha un’importante audizione nella locanda proprio mentre sua nonna Constanze, fedele alle antiche tradizioni, vuole spargere del sale su ogni soglia per impedire all’Erlkönig, il Re dei Goblin, di entrare in casa. L’inverno sta arrivando e lui uscirà presto dal sottosuolo per cercarsi una sposa. Un turbinio di eventi si susseguono prima dell’audizione. E Liesl, occupandosi del fratello, ha trascurato sua sorella. Dov’è finita Käte? Comincia così un duello tra l’Erlkönig e Liesl, che vuole salvare sua sorella dal Re dei Goblin, che l’ha portata nel suo regno. Ma la storia prende una piega inaspettata e la trama è più complicata di come potrebbe sembrare…

Considerazioni

Parte del romanzo si svolge nel Sottosuolo, nel regno del Re dei Goblin, e parte in superficie. Una cosa che non mi aspettavo era il sesso, la passione, che solo in seguito non sarà fine a se stessa ma accompagnata dall’amore. Il titolo preannuncia invece la presenza della musica: “Wintersong” significa infatti “canzone d’inverno” e questa storia tutta invernale è accompagnata da violini, pianoforti e flauti, spartiti, accordi e chiavi di violino. Una musica che sembra quasi di sentire…

Lettura scorrevolissima! Impossibile staccare gli occhi dal libro!

Ho notato molte somiglianze con il film “Labirinth – Dove tutto è possibile” (1986). Nel libro il Re dei Goblin manipola il tempo, le distanze e i ricordi della protagonista, ed è la stessa cosa che avviene nel film. Senza parlare poi del ballo in maschera, presente in entrambi. E poi la somiglianza nella trama: nel film il Re dei Goblin rapisce il fratellino della protagonista, Sarah, perché lei lo “desidera”, e nel libro l’Erlkönig rapisce la sorella di Liesl (Elisabeth), che se vuole qualcosa dai goblin deve dire “desidero”. Non ultima la musica, presente nel libro come un ulteriore personaggio, a volte sembra di sentirla; nel film è affidata alla voce di David Bowie. E nel film a interpretare il Re dei Goblin è proprio David Bowie, che sembra umano e non ha le sembianze dei piccoli, brutti e maliziosi goblin; nel libro il Re degli Elfi ha addirittura origini umane. Ed entrambi sono innamorati della protagonista. Non solo, il personaggio del libro e quello del film hanno entrambi capelli chiari che formano sulla testa una sorta di aureola. Un’ulteriore somiglianza con il film “Labirinth” sono le mani dei Goblin che formano occhi e bocca e un viso mentre Elisabeth scappa, e quel viso parla con le loro voci tutte insieme; nel film invece Sarah cade in una sorta di pozzo e tutto intorno delle mani formano occhi e bocche di diversi volti, e ognuno parla con una sua voce.

Molte parole sono in tedesco, visto che la storia è ambientata in Baviera. Il Re dei Goblin spesso viene definito “Erlkönig”, letteralmente “Il Re degli Elfi”. “Erlkönig” è anche una ballata di Johann Wolfgang von Goethe, scritta nel 1782, con adattamento musicale di Franz Schubert. La trama non ha nulla a che fare con il libro ma la parola “Erlkönig” me l’ha ricordata.

Altri personaggi del libro legati alla poesia tedesca sono le Lorelei, cioè le sirene. Ricordo la poesia di Heinrich Heine “Die Lorelei” (1824) che racconta proprio di una sirena che viene chiamata Lorelei. Le sirene nuotano in una lago sotterraneo. Nel lago c’è una barca senza remi che naviga senza essere guidata da chi è a bordo. Come in “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, quando Harry e Silente vanno a cercare uno degli Horcrux.

Non so perché ma Constanze, la nonna di Elisabeth, non me la racconta giusta… Perché si allarma tanto quando la nipote le confessa di aver parlato con l’Erlkönig? Perché non può dimenticare le antiche leggi e il mondo del Sottosuolo con l’Erlkönig?

Tutto mi aspettavo tranne che il tema della fede. L’Erlkönig, diceva Constanze, non crede in Dio. Ma questo Re dei Goblin sì.

Non credevo mi sarebbe piaciuto un libro per young adult ma ho voluto provare il genere. Questo scorre come l’acqua impetuosa di un ruscello. La lettura ti travolge e basta.

– – – Spoiler – – –

Qual è il nome del Re dei Goblin che ha conosciuto Elisabeth? Lui le ha chiesto di cercarla nel mondo di sopra, quindi di scoprire chi era veramente…

Chi è stata la prima moglie del primo Re dei Goblin? Come si chiamava? Da quello che ho capito, non era la moglie del Re che ha conosciuto Elisabeth ma di uno precedente. Lui l’amava e si dice siano usciti insieme dal Sottosuolo. Ma come hanno fatto? Cosa è successo di preciso?

La storia raffigurata nelle vetrate della cappella mostra le mogli del Re dei Goblin che ha conosciuto Elisabeth. Ma chi sono le precedenti, quelle degli altri re? E che fine ha fatto la prima, quella che i goblin non vogliono ricordare?

Perché ogni ritratto di ogni Re dei Goblin raffigura un uomo con occhi di colore diverso? È una caratteristica obbligatoria per diventare re o il colore cambia dopo il titolo?

Al Re dei Goblin che conosce Elisabeth viene chiesto se vuole diventarlo e lui accetta. Forse così anche lui potrebbe liberarsi dal fardello della corona e vivere di nuovo da mortale ma evidentemente non se la sente di condannare qualcun altro come è stato fatto con lui…

Elisabeth chiede al “suo” Re dei Goblin se l’avrebbe seguita nel mondo di sopra e lui risponde di sì, che con lei sarebbe andato ovunque. Ma sarebbe possibile? Elisabeth non è il tipo che si arrende.

Secondo me ci sarà un seguito…

Pensieri su… “Era il mio migliore amico”

Newton Compton editori mi ha fatto una graditissima sorpresa con l’invio di “Era il mio migliore amico” di Gilly Macmillan (in uscita il 9 novembre 2017). La caratteristica di questa scrittrice è di scrivere romanzi che si svolgono in pochi giorni. In un turbinio di piccoli accadimenti e di particolari che si aggiungono uno all’altro, i suoi thriller trovano una soluzione.

Pochi giorni anche in questo caso per scoprire cosa sia successo a Noah Sadler, ragazzo malato allo stadio terminale. Siamo in Inghilterra, a Bristol. Noah, insieme al suo migliore amico Abdi Mahad, di origine somala, si era allontanato da casa di notte. Ma perché? Noah è caduto in acqua in un canale di Bristol ed è entrato in coma. E una testimone afferma che sia stato proprio il suo amico Abdi a spingerlo in acqua.

Una giornalista ed ex poliziotta, oltre che ex fidanzata di Jim Clemo, il detective che si occupa delle indagini, comincia a interessarsi al caso e ne fa una questione razziale. Ma perché nella maggior parte dei romanzi i giornalisti sono esseri senza scrupoli che pubblicano fatti montati o non veri e trovano notizie in modi poco leciti? Perché vogliono sempre scrivere la “loro” storia, per mandare l’articolo o il servizio nel modo in cui vogliono, troppo spesso lontano dai fatti? Io non mi sento così e sono un po’ stanca di questo ritratto che si fa dei giornalisti.

La storia è avvincente (ho saltato la mia fermata in treno, perché ero presa dalla lettura). Non ci sono capitoli: il libro è diviso in giorni. Intanto i personaggi si esprimono liberamente in prima persona, svelando goccia dopo goccia tutti i particolari.

Ognuno fa il suo lavoro e ha la sua storia. Tra i protagonisti c’è il detective Clemo, che sta cercando di risolvere il caso e non vuole sbagliare come è successo in un caso precedente. I genitori di Noah stanno ormai insieme solo per amore del figlio. La signora Sadler vive solo per suo figlio. Il signor Sadler è un fotografo e ha inaugurato una mostra su un campo profughi in cui hanno vissuto anche i genitori di Abdi. Questi ultimi hanno anche una figlia, Sophia, che cerca la verità sulla notte in cui Abdi e Noah sono usciti di notte.

Si scopriranno molti retroscena, soprattutto relativi al rapporto tra i due amici, al legame che avevano con altri ragazzi a scuola e al rendimento scolastico.

Da tutte le parti si cerca la verità, che alla fine verrà fuori, inaspettata, portando con sé anche il segreto della famiglia di Abdi, un segreto che il ragazzo aveva scoperto la notte in cui era uscito di nascosto con Noah…

La traduzione non mi ha entusiasmata. Cito due esempi.

“Mi ha trovato la via”: probabilmente da “to find a way” che si traduce “ha trovato un modo”. Quindi: “Ha trovato un modo”.

“L’ho presa”: riferito a una fotografia, probabilmente da “to take a picture/photo” che si traduce “fare/scattare una foto”. Quindi: “L’ho fatta/scattata”.

Della stessa autrice avevo già letto “La ragazza perfetta”, un libro da cui era difficile staccare gli occhi. Trovate la recensione in questo blog.

Pensieri su… “Il misterioso caso di Charles Dexter Ward”

Un classico dell’horror “Il misterioso caso di Charles Dexter Ward” di Howard Phillips Lovecraft, in un’edizione in nero dei classici Newton Compton uscita a gennaio 2017. Adoro questi classici con la copertina morbida e imbottita!

Le prime pagine mi hanno un po’ spiazzata, perché si fanno riferimenti a una storia che si rivelerà intricata e ricca di particolari. Lentamente però tutto prende forma e le domande trovano risposta.

La trama

Questa è la storia di un giovane uomo: Charles Dexter Ward. Fin da ragazzo si è interessato alle antichità e al passato della sua città: Providence. Questa profonda passione si trasforma però in ossessione quando Charles scopre che tra i suoi antenati c’è una figura a dir poco controversa: Joseph Curwen, vissuto 150 anni prima. Il ragazzo scava a fondo e con molta difficoltà scopre molto della vita di questa figura odiata e temuta dai suoi contemporanei. L’uomo aveva vissuto nella sua stessa città dopo essersi trasferito da Salem. Visse a lungo e fu legato a sparizioni di uomini e strane luci provenienti da una fattoria che aveva comprato a Pawtuxet. Lentamente Charles comincia a fare delle scoperte sempre più interessanti e a coinvolgere sempre meno la sua famiglia e il dottor Willett, amico di suo padre. 

Un libro incredibile e pieno di dettagli che si intersecano e di misteri che verranno lentamente svelati. Ma non tutti subito. Bisogna aspettare le pagine successive per capire cosa volessero dire alcune lettere o cosa significassero alcuni comportamenti del giovane Ward, come anche per decifrare il suo strano viaggio in Europa. A svelare alcuni misteri penseranno anche degli articoli di giornale. E tutto alla fine avrà un senso. 

Charles alla fine, completamente cambiato, verrà portato dagli “alienisti”, perché la sua mente venga curata. Ed è da qui che comincia il libro, per poi andare a ritroso. Ma il giovane ha davvero bisogno di essere curato?

Un libro da leggere per tutti gli amanti del genere.

Giusto un po’ di spoiler… 

Chi è la figura evocata da Willett proprio alla fine della storia? Questo non viene spiegato.  Si capisce solo che proviene da un lontanissimo passato e che sta dando la caccia ai tre stregoni che lentamente fanno capolino nella storia…

Pensieri su… “La donna silenziosa”

Bellissima sorpresa per il “Club dei lettori”: “La donna silenziosa” di Debbie Howells! Un thriller in uscita proprio oggi, 24 agosto 2017! E la copertina è fantastica!

Ho portato il libro in spiaggia e devo dire che si è rivelato un’ottima lettura! Questo thriller non stanca mai, la scrittura è semplice e scorrevole e non si riesce davvero a smettere di leggere! Qualche errore di battitura ma si legge tutto d’un fiato!

La storia si divide in capitoli che raccontano ciò che accade a Kate, giardiniera che ama i cavalli; Rosie, giovane vittima di omicidio che ha lasciato questo mondo; e Delphine, giovanissima sorella della vittima.

Kate è una vicina di casa di Rosie e Delphine e conosce i loro genitori, un po’ di più la madre. Quando Rosie scompare e poi viene ritrovata morta in un bosco, tutti restano sconvolti. Anche il marito e la figlia di Kate, che ha l’età di Rosie.

Quale mostro può aver accoltellato una ragazza così giovane e bella? E perché? Forse è stato un gesto dettato dalla gelosia oppure si è trattato di pura cattiveria? Cosa può aver scatenato tanto odio?

Nessuno si dà pace, soprattutto Kate, che finisce per legare molto con Joanna, la madre di Rosie: una donna bellissima e sempre impeccabile. Suo marito è un famoso giornalista, che ha aiutato i bambini orfani in Afghanistan con un orfanotrofio. Si tratta di una famiglia molto benestante, anzi, ricca. Anche se il libro non spiega come facessero ad avere tanti soldi; e nemmeno perché Rosie, dall’alto tenore di vita, andasse in una normale scuola, come accade per sua sorella. La famiglia comunque se ne sta per i fatti propri e le due figlie sono silenziose e non danno problemi. La casa è uno specchio e sembra uscita da un catalogo. Il giardino è meraviglioso. Ma è tutto davvero perfetto come sembra?

I mesi passano e il Natale porta un po’ di conforto. Ma l’omicidio è tutto da risolvere e vengono fuori dei sospettati… Kate comincia a indagare per conto proprio e, mentre deve risolvere anche alcuni problemi familiari, continua imperterrita a stare vicina a Joanna, anche quando quest’ultima l’accusa di aver tradito la sua fiducia…

Un thriller avvincente che conduce il lettore lentamente verso la verità.

C’è anche una giornalista, Laura, che segue il caso. È una vecchia amica di Kate ma, nonostante questo, lei all’inizio non si fida. Ma perché i giornalisti vengono sempre (o quasi) visti in maniera negativa nei libri? Sembrano nemici, alieni al di fuori della razza umana, che si comportano in maniera strana e cattiva. Per fortuna Kate decide di fidarsi, perché Laura è, sì, una giornalista ma è soprattutto un essere umano! E insieme finiscono per discutere del caso e scambiarsi idee. Laura fa soltanto il suo lavoro, senza fare del male a nessuno.

Poi la verità arriva, inesorabile. E travolge tutto e tutti. Perché, tra testimonianze, prove, alibi e teorie, qualcuno alla fine dice cosa è successo…

Bello! Mi è piaciuto proprio!

Pensieri su… “La donna di ghiaccio”

“La donna di ghiaccio”, un thriller di Robert Bryndza uscito il 25 maggio 2017. Di solito mi arrivavano i libri d’ufficio grazie al “Club dei lettori” ma questa volta sono stata io a richiedere questo libro che mi incuriosiva. Ringrazio Newton Compton editori per questo invio! 

In un parco di Londra viene scoperto il cadavere di una donna sotto una spessa lastra di ghiaccio… Ben presto si scopre che la ragazza è nientemeno che Andrea, la figlia di un lord inglese, e aveva un fratello, David, e una sorella, Linda, due tipi eccentrici. Si comincia a indagare e viene chiamata la detective Erika Foster. Al suo personaggio mi sono affezionata subito: ha perso suo marito, anche lui un poliziotto, durante un’operazione che era proprio lei a guidare e non si conosce ancora il nome dell’assassino; e ora si trova con una squadra che non la riconosce da subito come comandante e l’uomo che la precedeva in quel ruolo la osteggia apertamente. Ma Erika riuscirà a farsi volere bene, nonostante i suoi errori e i momenti di seria difficoltà nelle indagini e nella vita privata.

Erika è un personaggio che mi è piaciuto molto, proprio perché non è perfetta. È umana e ha i suoi alti e bassi, ma anche un istinto infallibile. Quell’istinto che la porta a lasciare una falsa pista per concentrarsi su un’altra idea che, passo dopo passo, la condurrà alla verità. Erika non si farà fermare dalla famiglia ricca e facoltosa della giovane come hanno fatto altri, evitando di fare indagini approfondite. Al contrario, indagherà in un ambiente malfamato lontano da quello della ragazza, e sospetterà di tutti, passando al setaccio la vita della ragazza. Spunteranno così fuori i segreti che la riguardano e che riguardano la sua famiglia e il suo fidanzato, bruttino ma molto ricco, e altre due misteriose figure che erano con lei il giorno in cui è scomparsa… Un puzzle perfetto che Erika ricompone tassello dopo tassello. 

Impossibile staccare gli occhi dal libro.

Mi chiedo solo: ma i dettagli sull’omicidio del marito di Erika? E chi l’ha ucciso? L’autore lo svelerà in un nuovo libro?

Pensieri su… “La ragazza nel giardino del tè”


“La ragazza nel giardino del tè” di Janet MacLeod Trotter (in uscita il 6 aprile 2017) è stata una gradita sorpresa per il “Club dei lettori” di Newton Compton editori. Come sapete preferisco i thriller ma stavolta ho ricevuto a sorpresa un romanzo storico. Una storia d’amore che si svolge tra gli anni Trenta e la prima guerra mondiale tra l’India e l’Inghilterra.

Bella la copertina arancione e verde acqua: colori tenui che mi hanno ricordato l’India.

Più che ai personaggi mi sono affezionata ai luoghi: l’India, in particolare Simla e le sue montagne e Belgoree con le piantagioni di tè. Newcastle e Cullercoats, nella fredda Inghilterra, mi davano la sensazione di voler tornare presto in India. Nonostante il caldo, le scimmie dispettose, le malattie e le zanzare, la voglia di India si sente forte nel libro: la necessità di mangiare e bere piatti tipici indiani inesistenti in Inghilterra, la curiosità di incontrare popolazioni indigene che vivono separate dal resto del mondo con le loro tradizioni e la loro lingua, la meraviglia di avere davanti agli occhi donne vestite con sahri dai colori sgargianti.

— Qualcosa sulla trama —

La protagonista è la bella Adela, giovane con ambizioni da attrice che vive in India. A scuola scopre subito cosa vuol dire essere discriminata a causa delle sue origini non solo inglesi ma in part indiane. E questo è razzismo. Le compagne di scuola, capitanate dalla bionda e inglese Nina, le voltano tutte le spalle e la prendono in giro, isolandola e trattandola dall’alto in basso. E questo è bullismo. Adela scappa da scuola, esasperata. Scappa nella piantagione di tè dei genitori, aiutata dal giovane Sam. E lì inizia quella che diventerà la loro storia d’amore.

Comincia così il periodo che Adela vivrà a Simla, alle pendici dell’Himalaya, in un’altra scuola. E lì vicino ritroverà per caso Sam. Adela reciterà e andrà a scuola, finché arriverà a sorpresa Nina a rubarle la scena e ad allontanare il resto della troupe, rivelando le origini indiane della protagonista. Ma Adela aveva già altre ambizioni: sposare un principe indiano, Sanjay, che recitava con lei. Anche se lui non la vedeva esattamente allo stesso modo. 

L’ultima volta che Adela vede Sam, è quando l’uomo salva una ragazza dalla lite tra lo zio che voleva venderla e l’uomo che non voleva più comprarla. Adela, vedendo la scena, rinuncia a Sam; e lui, vedendola con Sanjay, diventa geloso.

I due si separano e Adela vive un momento terribile della sua vita: la morte del padre. E non vi svelo i particolari. Aggiungo soltanto che la presenza di Sanjay ha portato solo difficoltà e tragedie nella vita di Adela. Finita la scuola, la ragazza torna in Inghilterra. Lì vivono alcuni parenti e amiche di sua madre, che l’ha allontanata dopo la morte del padre.

In Inghilterra Adela vivrà il periodo più triste e oscuro della sua vita. Ritrova in Inghilterra la madre di Sam, che lo ha abbandonato da piccolo, e vorrebbe farli riavvicinare. Ma le cose non sono come sembrano…

Poi Adela comincia ad esibirsi per i soldati in Inghilterra con l’Ensa e ritrova dei vecchi amici. Con loro accetta lo stesso incarico da svolgere in India. Rivedrà sua madre e suo fratello. Intanto percorre l’India con la compagnia di cui fa parte, ritrovando altre persone che hanno fatto parte del suo passato. Ma dov’è Sam? E cosa prova per lei? 

Il colpo di scena finale dovete leggerlo, ho detto anche troppo.

Mi chiedo solo: ma Adela e Sam non potevano parlarsi chiaro da subito? Troppo facile, eh?

Il finale sembra positivo ma è incerto. E Adela nella vita ha un nuovo scopo che non è più recitare…

Una storia appassionante è mai scontata che ripercorre parte della storia dell’India, dalla ricerca dell’indipendenza alla seconda guerra mondiale. Uno stile leggero e tranquillo che affronta passo dopo passo drammi e momenti felici di una giovane donna e di due Paesi: l’India e l’Inghilterra. I capitoli che ho apprezzato di più sono quelli della vita di Adela a Simla. Sembra di esserci. Un romanzo che non annoia mai. La vita di Adela è piena di imprevisti, drammi e momenti di grande gioia. Ci si affeziona a questa giovane piena di voglia di vivere, ambizione e forza interiore. E ci si affeziona anche all’India: un Paese in cerca dell’indipendenza.

Della stessa autrice, due precedenti libri che non ho letto e raccontano nel dettaglio la storia di alcuni dei personaggi negli anni precedenti: “La figlia del mercante di tè” e “La promessa sposa del mercante di tè”. Qualcosa mi dice che questa storia avrà un seguito…