Rituffarmi nel mondo di Harry Potter e per di più nel periodo natalizio è stato più che un regalo di Natale! “Harry Potter e la maledizione dell’erede” (Salani Editore) è uscito a settembre 2016. Stavolta si tratta di un’opera teatrale scritta da J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne. Un libro troppo breve. Sono entrata e uscita da Hogwarts troppo presto e ne ho un’enorme nostalgia! È stato come accendere un fiammifero e vederlo spegnersi troppo presto.
Come segnalibro, ho usato il biglietto del cinema di “Animali fantastici e dove trovarli”, che sono andata a vedere lo scorso novembre.
Il libro può sembrare lungo ma non lo è affatto. Si tratta di dialoghi, scene, battute che non occupano completamente le pagine. Il testo si legge molto velocemente e sembra proprio di stare a teatro. Se volete immaginarlo così. In qualche scena io ho usato la fantasia per vedere i personaggi immersi nel loro mondo, facendo scomparire il palco e la platea. Mi sono chiesta come siano stati realizzati gli effetti speciali: il fuoco, il lancio degli incantesimi, l’Expecto Patronus… E poi Albus Severus e Scorpius sotto il mantello dell’invisibilità… In un film è un conto ma a teatro?
Ho letto sul web che la Rowling avrebbe chiesto ai lettori di non rivelare la trama. E io, da parte mia, non voglio certo rovinarvi la sorpresa! Vi dico che questa volta i protagonisti sono Albus Severus, il secondo dei tre figli di Harry Potter e Ginny Weasley (insieme a James e Lily), e Scorpius Malfoy, il figlio di Draco. Albus non ha un buon rapporto con suo padre, perché vive male il continuo confronto con Harry Potter. Quando parte per studiare a Hogwarts il loro rapporto non è ancora del tutto crollato. Ma poi Albus fa amicizia sull’ormai famoso treno proprio con Scorpius, che nulla ha a che vedere con l’antipatico padre. Di Scorpius si dice che sia il figlio segreto di Voldemort e tutti lo evitano, ma non Albus. Non lo sopporta nemmeno Rose Granger Weasley, cugina di Harry e figlia di Ron e Hermione. I due ragazzi diventano invece grandi amici, mentre il rapporto tra Albus e Harry peggiora.
Ormai non c’è più da salvare il mondo da Voldemort ma Albus vuole tentare una sua avventura. E sta qui la differenza con suo padre: Harry ci si è trovato nelle sue avventure, non poteva far finta di niente, ma non se la andava certo a cercare. E Albus e Scorpius rischieranno di combinare dei grossi guai…
Finché poi i due ragazzi si ritroveranno, loro malgrado, a dover vivere una nuova avventura. Ma saranno costretti a chiedere aiuto agli eroi di sempre, più uno… E Harry Potter ammetterà in quest’ultimo difficile scontro che non ha mai combattuto da solo e per questo ha sempre vinto.
I nomi di alcuni protagonisti sono stati cambiati rispetto alla versione italiana a cui i lettori sono abituati, lasciando quelli originali. E la traduzione non sempre mi è piaciuta.
Pensavo che sarei rimasta delusa da questa pièce scritta a tre mani e invece mi è piaciuta molto. Sarebbe un sogno vederla a teatro…